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Sergio Scaramuzza, ex attivista sindacale-sociale

Attivo da decenni nel sindacato Syna e nel sociale, Sergio Scaramuzza costituisce la memoria storica di tante battaglie a favore dell'integrazione degli stranieri nel Canton Zurigo ed in modo particolare nella zona di Rapperswil e Jona.
Chi è Sergio Scaramuzza?

Sono nato a Grado, in provincia di Gorizia, nel 1937, dove ho frequentato le scuole primarie e secondarie. Poi, nella bottega di papà, ho appreso il mestiere nel campo della falegnameria, ma poiché volevo crescere professionalmente, nel 1956 mi sono recato in Svizzera, a Winterthur. Ho capito subito che bisognava imparare la lingua e qualche specializzazione. Cosa che ho fatto con un primo corso di tedesco, a cui ne sono seguiti altri nel settore della metalmeccanica, in specifico quello di tornitore-fresatore, che poi mi ha dato la possibilità di affermarmi con successo nel mondo lavorativo in diverse aziende e……non solo.

Ma cosa ha fatto Sergio, oggi pensionato?

 Negli anni 60, noi stranieri iniziavamo ad organizzarci. Attraverso la missione cattolica, conobbi diverse persone, tra le quali il compianto Benedetto Petris. Fondammo il circolo ACLI a Winterthur, uno dei primi in Svizzera, a cui ne seguirono altri. Ma noi stranieri dovevamo lottare e combattere ogni giorno per un qualsiasi diritto nel campo del lavoro e in quello privato civile. A fare da ponte-tramite e rappresentanza c'era il sindacato. Nel 1966 con colleghi e amici, fondammo il gruppo sindacale italo-spagnolo FCOM Federazione Cristiana Operai Metallurgici (oggi Syna), seguito dal segretario centrale Giuseppe Bosa. Allora, solamente a Winterthur, c'erano oltre 10'000 italiani! Nel 1970 mi recai a Rapperswil, dove tuttora risiedo e dove fondammo la sezione sindacale italo-spagnola, che contava circa 450 iscritti. Fui anche funzionario sindacale per circa quattro anni. Attraverso il sindacato FCOM intraprendemmo diverse lotte per i diritti dei lavoratori stranieri insieme alle ACLI, le Colonie Libere Italiane e qualche organizzazione svizzera a noi vicina. Il diritto di sciopero e di manifestazione, all'epoca in Svizzera, non era legalmente riconosciuto. Con -e attraverso il sindacato FCOM, che ci siamo migliorati con i corsi di lingua, di alfabetizzazione, professionali e di specializzazione, in collaborazione con l'ENAIP (Ente di Formazione Professionale ACLI). La visita medica alla frontiera, i diversi permessi per gli stranieri (quello stagionale), il divieto di portare con noi i nostri familiari, ecc. sono solo alcune delle lotte che ci hanno impegnati per migliorare le nostre condizioni. Questo insieme con altre organizzazioni in Svizzera, che lottavano per gli stessi obiettivi. La votazione popolare in Svizzera contro l'inforestierimento degli stranieri (Schwarzenbach) ormai, e per fortuna, fa parte della storia. Il pensiero e l'impegno per il miglioramento dei diritti per noi stranieri era/è sempre presente. Il diritto di voto e di eleggibilità per noi stranieri in Svizzera purtroppo resta in alto mare! Non è mai tardi per imparare e per impegnarsi nel sociale!

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