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La questione salariale è cruciale per il futuro del settore

Sabato 30 ottobre, le lavoratrici e i lavoratori edili si riuniranno in diverse città svizzere per protestare. Ne hanno infatti abbastanza di essere soverchiati con le stesse scuse, anno dopo anno, in occasione delle trattative salariali.

«Preservare i posti di lavoro ha la priorità assoluta. Se aumentiamo i vostri salari ora, metteremo a rischio i vostri impieghi!» La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC tenta sistematicamente di intimidire i lavoratori edili dipingendo quadri oltremodo sinistri.
Ma queste argomentazioni corrispondono al vero? E i salari sono realmente troppo elevati, tanto da non consentire alcun margine di miglioramento?
In Svizzera un edile guadagna mediamente 6400 franchi circa al mese (inclusa la tredicesima). È davvero un salario adeguato al duro e, nel corso degli anni, usurante lavoro sui cantieri? E sufficientemente attrattivo per contrastare l'incombente carenza di personale qualificato? È ormai risaputo che nei prossimi anni l'edilizia sarà a corto di circa 20 000 lavoratori qualificati. La tendenza è particolarmente evidente nella professione di muratore, dove negli ultimi 10 anni il numero di apprendisti si è dimezzato. Quindi, se un'industria fiorente che ha libri delle commesse strapieni è a corto di lavoratori qualificati, la favola dei posti di lavoro a rischio non sta in piedi.


Rendere la professione più attrattiva

Gli impresari-costruttori cercano di contrastare questo decremento a modo loro: attraverso il masterplan «Formazione professionale SSIC 2030» ambiscono a una formazione di base e continua più moderna, che migliori l'attrattiva e aumenti la diversificazione dei profili professionali e delle opportunità di carriera nel settore.
Syna chiede già da tempo una revisione della formazione di base nel ramo, ma siamo convinti che si debba fare molto di più. Migliorando anche l'equilibrio tra lavoro e vita privata – non da ultimo con un congedo di paternità adeguato – si aumenterebbe l'attrattiva della professione. Inoltre, periodi di riposo più lunghi nei periodi di costruzione più concitati aumenterebbero la sicurezza sul lavoro. Infine, una più ampia distribuzione delle responsabilità dei quadri aiuterebbe a migliorare le condizioni di lavoro in generale. 

I salari devono aumentare

Ma tutte queste misure non sono sufficienti per evitare la carenza di personale qualificato nel settore. E se un settore genera un numero insufficiente di lavoratori qualificati, occorre chiedersi se i salari sono adeguati. Non importa come si rigiri la frittata: in relazione alla penuria di manodopera qualificata, finché rifiuteranno di discutere anche i salari gli impresari-costruttori non usciranno dall'impasse.

Imminenti trattative per il rinnovo del CNM
Dal canto loro, i lavoratori edili non permetteranno ai datori di lavoro di temporeggiare ulteriormente: alle manifestazioni di protesta del 30 ottobre scenderanno in piazza insieme ai sindacati per salari e condizioni di lavoro migliori. Perché in gioco c'è molto più di semplici adeguamenti a breve termine: nel 2022 prenderanno il via le trattative per il nuovo Contratto nazionale mantello per l'edilizia principale in Svizzera (CNM).
Come preludio, Syna ha realizzato fra le lavoratrici e i lavoratori dell'edilizia un sondaggio sulle loro condizioni di lavoro. Volevamo infatti sapere quali miglioramenti ritengano sia necessario introdurre nel nuovo CNM per rendere il settore più attrattivo. I risultati del sondaggio saranno resi noti in occasione della conferenza del ramo prevista il prossimo 20 novembre.

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