Skip to main content

Tolleranza zero!

La discriminazione razziale esiste anche in Svizzera, soprattutto nel mondo del lavoro e dell'istruzione. Syna non accetta che i dipendenti debbano subire trattamenti iniqui e umiliazioni nel mondo del lavoro!

Nel 2018, ai 24 servizi per la lotta al razzismo sono giunte 472 segnalazioni di potenziali discriminazioni, di cui circa due terzi sono poi risultate fondate. In un terzo dei casi comprovati si è trattato di discriminazione multipla. Le più colpite sono state le donne e le persone con una situazione di soggiorno provvisoria.
I 3 motivi di discriminazione più comuni sono la xenofobia, il razzismo contro i neri e l'ostilità verso i musulmani. Per quanto riguarda la popolazione residente, le più propense a rivolgersi ai centri di consulenza sono state persone provenienti da Eritrea e Marocco. Ma ad essere discriminate sono anche persone con passaporto italiano o tedesco.

Non solo atti violenti 

 Secondo la situazione, la discriminazione avviene in forme diverse. Le violenze fisiche e verbali sono più presenti nel tempo libero che in ambito professionale. Nel mondo del lavoro si verificano soprattutto disparità di trattamento nelle procedure di candidatura – i giovani stranieri, ad esempio, devono scrivere il doppio delle domande per un posto di apprendistato rispetto ai colleghi svizzeri.
Oltre alla discriminazione salariale, sussistono svantaggi soprattutto a livello di carriera, assegnazione dei compiti o perfezionamento professionale. Ai sensi dell'art. 328c CO, il datore di lavoro ha il dovere preciso di proteggere la personalità e l'integrità dei suoi dipendenti.
Tuttavia, è difficile dimostrare una discriminazione dovuta a svantaggi. È quindi importante che i diretti interessati cerchino un dialogo con colleghe e colleghi amici che possano testimoniare sull'accaduto.

2 esempi: il signor L. e la signora B.

Al suo primo giorno di lavoro, l'addetto alle pulizie brasiliano di pelle scura L. è in servizio presso un'azienda la cui direttrice non tollera i neri. Quest'ultima informa immediatamente il superiore di L. Ma poiché l'azienda è il cliente più importante dell'impresa di pulizie di L., il capo lo licenzia. L. non vuole agire contro il suo principale, ma con l'aiuto del centro di consulenza presenta una denuncia contro la direttrice, che ha esplicitamente violato le norme penali contro la discriminazione razziale.

La signora B. è musulmana e indossa il velo. La donna viene apostrofata in malo modo dal suo consulente presso l'URC che l'accusa di indossare il velo perché non vuole lavorare. Il centro di consulenza contro il razzismo la aiuta a scrivere una lettera con cui B. chiede di essere assegnata a un altro consulente. Ma la domanda non viene accettata: B. riceve dei giorni di sospensione e si ritrova in difficoltà finanziarie.

Simili situazioni non possono essere tollerate nel mondo del lavoro. Eppure sono casi che i nostri soci stranieri conoscono fin troppo bene! Ecco perché Syna esige tolleranza zero nei confronti della discriminazione – nell'amministrazione come pure nel mondo del lavoro. Anche una campagna di sensibilizzazione nelle imprese e sanzioni in caso di violazione degli obblighi del datore di lavoro potrebbero migliorare la situazione in Svizzera.

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Maggiori informazioni Rifiuta Ok