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Il tempo per cambiarsi è tempo di lavoro

Nel febbraio 2019 la Seco ha adeguato le sue indicazioni relative alla legge sul lavoro, precisando anche i termini riguardanti la durata del lavoro. Questo conferma ciò per cui Syna si batte da tempo: cambiarsi d'abito prima e dopo il lavoro va considerato durata del lavoro.
La durata del lavoro è definita nell'ordinanza 1 concernente la legge sul lavoro (OLL 1), art.  13 cpv. 1: «È considerato durata del lavoro, ai sensi della legge, il tempo durante il quale il lavoratore si tiene a disposizione del datore di lavoro (…)».
Sicurezza, igiene e protezione della salute
Nella durata del lavoro rientra ovviamente anche tutto ciò che i dipendenti devono fare per preparare o chiudere l'effettivo incarico di lavoro. Secondo la Segreteria di Stato dell'economia, tuttavia, queste attività e misure devono essere finalizzate alla sicurezza, all'igiene o alla protezione della salute. Questo può essere il caso quando si indossa, si toglie o si cambia l'abbigliamento necessario a svolgere le proprie mansioni.
La guida elenca concretamente: «indossare dispositivi di protezione individuale per tutelare la salute e proteggersi dagli infortuni, indossare abiti da lavoro sopra i vestiti usuali o abiti da lavoro sterili e passare da camere di separazione per motivi di igiene, ecc.».

A casa o al lavoro?
Vengono precisate anche altre condizioni. Per essere considerate alla stregua di durata del lavoro ai sensi dell'art. 13 dell'ordinanza, le attività e le misure devono rientrare nel processo di lavoro ed essere eseguite sul luogo di lavoro.
Perciò, se si tratta semplicemente di una divisa di lavoro senza funzione protettiva e se i dipendenti possono scegliere se cambiarsi a casa o sul posto di lavoro, il tempo dedicato al cambiarsi d'abito non è considerato durata del lavoro. È il caso, ad esempio, per la cassiera di un supermercato.

2 settimane di lavoro gratuito!
Syna constata che le disposizioni approfondite nelle indicazioni della Seco sono poco conosciute – e nella pratica molto spesso non vengono rispettate. Affronteremo l'argomento nei vari settori e lo includeremo anche nelle trattative, ove rilevante per un ramo professionale.
La posta in gioco è molto importante, ad esempio nel ramo sanitario: Syna stima che i dipendenti impieghino venti minuti al giorno per indossare, cambiare e togliersi gli abiti da lavoro. Questi venti minuti, che attualmente non rientrano nella durata del lavoro, corrispondono a 2 settimane di lavoro non retribuito all'anno!

Conquiste in gioco?
I datori di lavoro che Syna – soprattutto nella Svizzera romanda – ha già interpellato a tale proposito hanno però reagito con stizza: in contropartita, taluni hanno già minacciato di abolire nuovamente o riconsiderare altre conquiste, come le pause retribuite…
Rivolgiti al tuo segretariato regionale Syna e illustraci la tua situazione! In questo modo possiamo valutare i vari casi, rappresentare te e gli altri soci nel modo migliore e sviluppare la strategia più appropriata per ogni ramo professionale.

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