Depositata l’iniziativa per un congedo di paternità
Impressionante successo sulle piazze e in rete
L'enorme interessamento incontrato sulle strade del nostro Paese avvalora la tesi che il congedo di paternità risponde a un autentico bisogno della popolazione. «Le persone interessate volevano firmare prima ancora che avessimo terminato di allestire i nostri stand», ricorda Adrian Wüthrich. Anche i social media hanno evidenziato la grande popolarità del congedo di paternità. Nelle 24 ore successive al lancio dell'iniziativa, oltre 20 000 persone avevano già espresso il desiderio di firmare l'iniziativa, ed erano quasi 60 000 alla fine della fase di raccolta, la metà dei quali aveva effettivamente trasmesso la propria firma.
Il congedo di paternità è necessario e finanziabile
È indubbio che la fase della vita immediatamente successiva alla nascita di un figlio è particolarmente intensa, e i padri di oggi desiderano trascorrere questi momenti importanti con la loro famiglia. Se è vero che un numero crescente di giovani riceve un congedo di paternità dal datore di lavoro, un congedo di paternità legale avrebbe l'enorme vantaggio di andare a beneficio, ad esempio, anche dei dipendenti delle piccole e medie imprese (PMI). Il congedo di paternità, che a detta del Consiglio federale costerebbe al massimo 380 milioni di franchi, verrebbe finanziato in maniera simile al congedo di maternità, attraverso cioè il sistema delle identità per perdita di guadagno (IPG). Più precisamente, i datori di lavoro e i lavoratori verserebbero ciascuno lo 0,06 percento in più di contributi salariali. A fronte di uno stipendio mensile di 6000 franchi, è il prezzo di un caffè! «Si tratta di un rapporto prezzo-prestazioni incredibilmente vantaggioso per un periodo dell'esistenza così importante e irripetibile. Non dobbiamo dimenticare che ci sono ancora moltissimi giovani padri che per la nascita di un figlio ricevono soltanto un giorno libero. Una situazione di autentica arretratezza!» spiega Clivia Koch, vicepresidente dell'associazione «Il congedo paternità, subito!»
Dal deposito dell'iniziativa al voto
La rappresentanza dell'ampia alleanza della società civile si metterà in moto oggi alle 15 con un corteo di passeggini nei pressi della Heiliggeistkirche a Berna per poi trasferirsi su Piazza federale lungo la Bundesgasse. Persone provenienti da tutta la Svizzera si recheranno a Berna per assistere alla consegna delle firme e per dare un volto alla necessità del congedo di paternità. Dopo la consegna di oggi, il Consiglio federale avrà un anno di tempo (fino al 4 luglio 2018) per presentare al Parlamento un messaggio e le sue raccomandazioni di voto. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati disporranno di un anno e mezzo (fino al 4 gennaio 2019) per trattare l'oggetto dell'iniziativa, compresi i voti finali. Se il Consiglio federale o il Parlamento dovessero presentare un controprogetto, il processo potrà essere prorogato al massimo di un ulteriore anno (fino al 4 gennaio 2020). Una decina di mesi dopo i voti finali in Parlamento, l'iniziativa sarà sottoposta al voto popolare. In caso di approvazione da parte del popolo e dei Cantoni, il Parlamento dovrà elaborare la legislazione di attuazione e introdurre il congedo di paternità entro tre anni. Se ciò non avverrà, a tre anni dall'accettazione alle urne il Consiglio federale dovrà introdurre il congedo di paternità tramite un'ordinanza. Se prevarrà il sì, il congedo di paternità dovrà quindi entrare in vigore entro e non oltre il 1° gennaio 2025. Quest'orizzonte temporale mostra chiaramente una cosa: ci vorrà pazienza! Per i prossimi mesi sarà importante seguire l'oggetto in seno all'Amministrazione e al Parlamento così come nell'opinione pubblica. È dunque con il deposito dell'iniziativa che ha inizio il lavoro vero e proprio.
Per informazioni:
Arno Kerst, presidente Syna