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«È una questione di salute»

Spesso le imprese artigianali devono essere reperibili per i clienti 24 ore su 24. Ma è inaccettabile che i datori di lavoro trasferiscano tutta la pressione sui dipendenti, ad esempio con settimane lavorative irragionevoli.

«Ormai i clienti sono abituati ad avere tutto e subito. È diventato più difficile anche per le aziende. Oggi un'impresa artigianale non può più pianificare l'intero anno già a marzo». Il segretario centrale Syna Johann Tscherrig riassume così la flessibilizzazione – la sfida sindacale più importante – in atto anche nel settore dell'artigianato: per sopravvivere sul mercato, gli artigiani devono essere in grado di offrire i propri servizi in tempi brevi.

Ma Syna non accetta che le imprese trasferiscano questa flessibilità interamente sui propri dipendenti attraverso lavoro su chiamata, impieghi temporanei e, soprattutto, un'estensione degli orari di lavoro possibili, proprio come stanno cercando di fare i datori di lavoro di diversi rami professionali dell'artigianato.

Fino a 48 ore settimanali …

Il contratto collettivo di lavoro (CCL) per l'industria svizzera del marmo e del granito offre da anni condizioni di lavoro sicure, in particolare la possibilità di usufruire del pensionamento flessibile a partire dai 62 anni.
Il CCL scadrà alla fine di quest'anno e da un anno circa sono in corso trattative per un nuovo contratto. «Siamo confrontati con richieste che non possiamo assolutamente accettare», afferma Tscherrig: il contratto definisce una durata annuale del lavoro che non va aumentata. Ma i datori di lavoro vogliono estendere notevolmente la settimana lavorativa: da 35 a 48 ore!

… e settimana di 6 giorni

Come spiega Johann Tscherrig, si tratta della ripartizione del lavoro: «Nelle zone rurali le aziende vogliono lavorare soprattutto in estate con il bel tempo, quando hanno molti ordini – e poi rispedire a casa i dipendenti in inverno. In città, invece, l'aspetto più importante è assicurarsi che gli artigiani siano disponibili possibilmente 24 ore su 24».
Con 48 ore di lavoro alla settimana, è praticamente impossibile rispettare la settimana di 5 giorni. In simili condizioni, per i dipendenti è difficile pianificare il lavoro e conciliare vita professionale e famiglia.

Salute anche nell'interesse del datore di lavoro

Nell'artigianato i sindacati sono diffusamente rappresentati e le condizioni di lavoro e i salari sono quindi buoni, spiega Tscherrig. «La durata del lavoro ci dà però parecchio filo da torcere». Nelle trattative sugli orari di lavoro i sindacati stanno perciò introducendo possibili alternative, come giorni di recupero fissi definiti, ma finora senza successo. Le attività proseguono, dunque, così come la lotta per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Salute che dovrebbe essere una priorità anche per i datori di lavoro.

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