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Syna esige una riforma equa del sistema pensionistico

All'odierna giornata di sciopero delle donne, Syna lancia un appello a mostrare solidarietà con le donne di tutto Paese e a scendere con loro in piazza per inviare un segnale forte contro l'ingiusta revisione dell'AVS: la fallimentare proposta di riforma non migliorerà la già precaria situazione di molte donne nella vecchiaia. Al contrario: la riforma consolida la posizione svantaggiata delle donne e assicura il finanziamento dell'AVS solo per un breve periodo.

La proposta per la quale saremo chiamati alle urne il prossimo 25 settembre dimostra soprattutto una cosa: il Parlamento non ha alcuna volontà di affrontare opzioni di finanziamento dell'AVS sensate e sostenibili. È chiaro che l'attuale proposta garantirà l'AVS solo per i prossimi anni e peggiorerà la posizione delle donne. Donne che già oggi ricevono rendite inferiori di un terzo e guadagnano circa il 20 per cento in meno degli uomini. AVS 21 consolida l'ingiustizia nei confronti delle donne, ed è per questo che Syna si batte con determinazione per un NO al progetto di riforma.

Effettiva parità salariale e del lavoro non retribuito

Negli ultimi mesi, le cittadine e i cittadini svizzeri hanno espresso a più riprese la loro seria preoccupazione per l'uguaglianza di genere. Lo scorso autunno, oltre 15 000 persone sono scese in piazza a Berna per manifestare contro la riforma AVS 21. Nell'ottobre 2021, in occasione della sessione femminile, le donne impegnate in politica hanno elaborato mozioni per migliorare la posizione delle donne nel sistema pensionistico e altre proposte concrete all'attenzione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Tutti questi sforzi verrebbero ora gettati alle ortiche.

Nessun pregiudizio per le donne
Per questo, in occasione dell'odierna Giornata di sciopero delle donne Syna si mobilita per far capire alla popolazione cosa significhi AVS 21 per le donne: lavorare più a lungo e percepire rendite più esigue – ritrovandosi nella vecchiaia in una condizione addirittura di povertà. Perciò esigiamo:

  • rendite sufficienti per vivere!
  • una vera parità salariale e del lavoro non retribuito!
  • una riforma equa e sostenibile del sistema pensionistico!

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