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Che si attribuisca l'origine della Giornata internazionale della donna alla prima manifestazione del partito socialista americano per le donne nel 1909, alla protesta delle madri russe per la pace e l'uguaglianza politica nel 1917 o alla promulgazione del principio di uguaglianza da parte delle Nazioni Unite nel 1945, tutte le manifestazioni femministe della storia contemporanea hanno due denominatori comuni: la pace e l'uguaglianza.

Nonostante la strenua opposizione di Syna, la riforma AVS 21 è entrata in vigore: per le donne significa lavorare un anno in più senza alcun miglioramento sul fronte della parità salariale o dell'uguaglianza in generale. Il livello salariale delle professioni prevalentemente femminili e una carriera costellata da interruzioni dell'attività o dal lavoro part-time spesso rendono finanziariamente impossibile un pensionamento anticipato.

Lo sciopero femminista 2023 è stato chiassoso, colorato, furioso e positivo allo stesso tempo. Diecimila persone sono scese in piazza in tutta la Svizzera il 14 giugno. La richiesta delle manifestanti era chiarissima e inequivocabile: parità subito e a tutti i livelli!

Il 25° anniversario ha conferito una dimensione particolare all'AD 2023 del sindacato Syna. Le delegate e i delegati si sono espressi in merito al diritto di non essere raggiungibili e a una riduzione della durata del lavoro, hanno adottato un manifesto per la parità e hanno stabilito le modalità per una revisione parziale dello Statuto.

Il 14 giugno manifesteremo per far sì che venga riconosciuta la difficoltà di lavorare in professioni femminilizzate. Perché la nuova classe operaia è prevalentemente femminile e lavora nel settore dei servizi. Le loro condizioni di lavoro sono spesso precarie: i salari sono bassi, gli orari di lavoro sono lunghi e la pressione è sempre maggiore. Questa situazione può cambiare solo se le lavoratrici si alzano in piedi e lottano per i loro diritti.

Suely Ludovica Alves è attiva come donna delle pulizie fin dal suo ingresso in Svizzera avvenuto nel 1999. Purtroppo nel suo lavoro la 60enne con doppia cittadinanza brasiliana e portoghese non ha avuto solo esperienze positive.

In tempi di grave penuria di manodopera qualificata, le imprese e la politica si concentrano sulle donne, che dovrebbero essere reinserite nel mercato del lavoro o impiegate con gradi d'occupazione superiori. Ma quali offerte sarebbero necessarie per riuscire in quest'intento?

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