Malattia o infortunio in vacanza?
Lo scopo delle ferie è quello di consentire ai dipendenti di recuperare dalle fatiche del lavoro e riposarsi. Eventi non imputabili al lavoratore, come una malattia o un infortunio, possono impedirlo e quindi dare luogo a una richiesta di rifusione dei giorni di vacanza.
In caso di malattia o infortunio durante le ferie, si distinguono due casi: da un canto quelle situazioni che implicano l'impossibilità di godere delle ferie e comportano quindi il riaccredito dei giorni di vacanza; dall'altro gli inconvenienti meno gravi, come un semplice raffreddore, una distorsione alla caviglia, disturbi gastrointestinali o persino un dito rotto, che per quanto spiacevoli non vanificano il vero scopo delle vacanze: il riposo. Questi disturbi di minore entità non giustificano un recupero dei giorni di vacanza.
Oltre alla gravità, anche la durata è determinante
Il grado della malattia non è l'unico criterio da tenere in considerazione per stabilire se esiste un diritto a recuperare i giorni di vacanza perduti. Anche la durata dell'incapacità è rilevante, poiché quanto più breve è la vacanza, tanto più una malattia di pochi giorni consecutivi si ripercuote negativamente sul riposo durante le vacanze. D'altra canto, quanto più lunga è la vacanza, tanto meno due-tre giorni di malattia incidono sul riposo complessivo. Due giorni di malattia in una vacanza di cinque giorni sono più negativi per il riposo complessivo rispetto a una vacanza di due o tre settimane.
Importante: per chiedere al datore di lavoro di recuperare i giorni di vacanza persi occorre fornire un certificato medico che attesti l'impossibilità di fruire delle ferie.