Semi Velii ha appena compiuto 18 anni e frequenta il secondo anno di formazione come mediamatico presso il segretariato regionale Syna Alto Vallese. Quello che gli manca di più è il contatto con i soci allo sportello.
La pandemia è una situazione straordinaria segnata da molte incertezze: «Per quanto tempo riuscirò a tenere a galla la famiglia?», «Il mio impiego è sicuro?» Per molti le preoccupazioni si accumulano – e per alcune persone causano un senso d'impotenza tale che trova sfogo solo nella violenza.
Disoccupazione, lavoro ridotto e quasi nessun aumento degli stipendi: la crisi innescata dal coronavirus mette i redditi sotto pressione. Ma molti datori di lavoro hanno abusato della situazione come pretesto per un gelo dei salari. Syna chiede che a sopportare la crisi non siano unicamente i dipendenti.
Dall'inizio dell'anno, 15 000 falegnami sono senza contratto collettivo di lavoro (CCL). La colpa è dell'Associazione svizzera dei fabbricanti di mobili e serramenti (ASFMS), che ha causato il pasticcio rimangiandosi la parola data.
Ancora una volta i ristoranti dovranno calare la serranda. Ora è più che mai importante pensare al futuro dopo la crisi. Anche Syna dà il suo contributo – con sovvenzioni ulteriori alla formazione continua nel settore alberghiero e della ristorazione.
Prolungamento della chiusura degli esercizi e finanziamenti che si fanno attendere: la crisi legata al coronavirus continua a colpire duramente l'industria alberghiera, della ristorazione e del turismo. E non ci sono soluzioni in vista.
I sindacati Syna e Unia e l'associazione di categoria Coiffure Suisse si rallegrano del fatto che il Consiglio federale abbia dichiarato di obbligatorietà generale il CCL per il mestiere di parrucchiere. Ciò significa che la tutela delle condizioni di lavoro nel ramo continuerà senza soluzione di continuità. Il nuovo CCL entra in vigore il 1° gennaio 2021 e dal 2022 prevede un aumento del salario minimo per le/i dipendenti a partire dal 5° anno di attività lavorativa.
Chiunque lavori con un contratto di lavoro temporaneo dipende in maniera molto particolare da condizioni d'impiego sicure, che sono tutelate dal contratto collettivo di lavoro per il settore del prestito di personale. Il CCL verrà prorogato di 3 anni e i salari minimi beneficeranno di un aumento.
Robert è un installatore sanitario qualificato. Fin dall'apprendistato ha lavorato per diverse imprese della regione di Friburgo. Non ha mai dovuto scrivere una lettera di candidatura. Non è da molto che è da Riedo Clima, il suo attuale datore di lavoro: «Solo una decina d'anni», afferma il 55enne.
Durante un'intera settimana le operatrici e gli operatori sanitari di tutta la Svizzera sono scesi in piazza per chiedere qualcosa che dovrebbe essere scontato: salari dignitosi, rispetto del diritto del lavoro e riconoscenza autentica.
È la domanda che si pongono i lavoratori edili – di nuovo. Avevano già espresso preoccupazione durante il lockdown della scorsa primavera, ma pare che su molti cantieri non si sia tratto alcun insegnamento. Syna continua a chiedere controlli più diffusi e più severi.
General Electric (GE) intende chiudere lo stabilimento di Oberentfelden e trasferire gli impieghi in Francia e in altri Paesi – un'altra ristrutturazione senza senso. I dipendenti hanno detto chiaramente che non lo avrebbero accettato: senza parole, eppure a gran voce!
Cosa succede ai giorni di ferie che non vengono percepiti entro la fine dell'anno? Una domanda posta di frequente, soprattutto ora che il coronavirus ha sovvertito molti progetti di vacanza. Ciò che devi sapere:
All'inizio della scorsa estate, le parti sociali del ramo Falegnameria si sono accordate sul rinnovo del Contratto collettivo di lavoro (CCL) e sull'introduzione di un modello di pensionamento anticipato. Ora i mastri falegnami vengono meno alla parola data e rigettano il pacchetto. Ciò significa che dal 2021 il ramo Falegnameria sarà senza CCL. Insieme ai sindacati Unia e Syna, le falegnami e i falegnami si batteranno per il loro diritto a una vita sana e dignitosa dopo il pensionamento!
Alla luce della drammatica situazione in cui versa il settore alberghiero e della ristorazione a seguito della pandemia, le parti sociali chiedono al Consiglio federale e al Parlamento di adottare misure di sostegno immediate e di ampia portata per salvare le imprese e i posti di lavoro.