Il 27 settembre il popolo svizzero voterà sull'iniziativa dell'UDC contro gli Accordi bilaterali. L'alleanza dei contrari all'iniziativa è tanto ampia quanto le argomentazioni contro di essa. I suoi membri hanno deciso di intraprendere un'insolita azione comune: si sono riuniti oggi in quattro luoghi dove l'apertura e la permeabilità della Svizzera sono visibili e tangibili. L'azione è un chiaro segnale per far capire alla popolazione del nostro paese di mobilitarsi per un «NO» a questa iniziativa, che isolerebbe la Svizzera dal resto dell'Europa - con tutte le conseguenze negative che ne deriverebbero.
Invece di tutelare i nostri salari e le nostre condizioni di lavoro, l'iniziativa per la limitazione porta soprattutto insicurezza e una minore protezione. Pertanto, il 27 settembre occorre un chiaro NO alle urne.
La zurighese Silvia Haddaji è assistente di farmacia e sindacalista – entrambe le cose per passione. Da anni sta lottando per l'introduzione di un contratto collettivo di lavoro nel suo ramo professionale.
Il riposo è una necessità. Il diritto del lavoro esige quindi l'interruzione del lavoro dopo un determinato numero di ore. Ecco cosa è bene sapere in materia di pause.
Invece di tutelare i nostri salari e le nostre condizioni di lavoro, l'iniziativa per la limitazione porta soprattutto insicurezza e una minore protezione. Pertanto, il 27 settembre occorre un chiaro NO alle urne.
La maratona di voto del 27 settembre è alle porte. Per i circa 30 000 soci Syna con radici straniere, la posta in gioco è alta. Si tratta niente di meno che della sicurezza di dimora per loro e per le loro famiglie e della coesione sociale del Paese.
In primavera la commessa, il postino, l'assistente di cura e il personale di pulizia hanno ricevuto i nostri applausi, ma non basta: per loro chiediamo rimunerazioni migliori. Già: i salari possono e devono aumentare anche in tempi di coronavirus!
Il 27 settembre 2020 le elettrici e gli elettori saranno chiamati alle urne per decidere in merito all'introduzione in Svizzera di un congedo di paternità di due settimane. Si tratta di una misura necessaria, finanziabile e sufficientemente flessibile per le PMI e un segnale di una politica della famiglia degna di questo nome. L'ampio sostegno al congedo di paternità si manifesta in un forte consenso: dalle associazioni giovanili a quelle per la terza età, dalle ostetriche ai pediatri, dai dipendenti ai datori di lavoro e attraverso ogni corrente politica, la Svizzera chiede a gran voce un congedo di paternità!
La buona notizia è che il contratto collettivo di lavoro per l'industria alberghiera e della ristorazione svizzera (CCNL) per il momento è salvo. La cattiva notizia: c'è ancora parecchio da fare sul fronte degli stipendi!
A causa della pandemia di coronavirus i salari minimi del settore alberghiero e della ristorazione per gli anni 2020 e 2021 restano invariati ai livelli del 2019. Nel 2022 si prevede un aumento dello 0,2%. Lo hanno reso noto oggi le parti sociali che ora richiedono al Consiglio federale la proroga dell'obbligatorietà generale del CCNL sino a fine 2022.
L'abolizione della libera circolazione delle persone non ci protegge dalla disoccupazione, al contrario: i nostri salari e le nostre condizioni di lavoro perdono ogni protezione!
Diego Frieden è padre di famiglia. La figlia più giovane è nata nel mese di marzo di quest'anno, in piena crisi coronavirus. Come segretario centrale del sindacato Syna, Diego ha avuto diritto a 20 giorni di congedo di paternità.
La specialista in cure infermieristiche Karin Grossniklaus esercita la professione da oltre 30 anni. Attualmente lavora a tempo parziale in una casa di riposo del Canton Berna. Nell'intervista ci confida cosa le piace del suo lavoro – ma anche cosa deve urgentemente cambiare.