L'obbligo di mantenere la pace del lavoro è un elemento fondamentale del partenariato sociale. Attualmente è oggetto di discussione, soprattutto nel settore della costruzione. Ma cos'è, esattamente, la pace del lavoro?
In parole povere, l'obbligo di mantenere la pace del lavoro significa che, finché in un settore è in vigore un contratto collettivo di lavoro (CCL), le lavoratrici e i lavoratori di quel settore devono astenersi da qualsiasi mezzo di lotta, in particolare non possono scioperare. Questo perché le parti sociali hanno concordato congiuntamente le condizioni di lavoro e, finché queste vengono applicate e rispettate, i lavoratori non hanno alcun motivo per incrociare le braccia. Fin qui tutto chiaro. Se però un CCL giunge a scadenza (sebbene un vuoto contrattuale andrebbe per quanto possibile evitato), l'obbligo di mantenere la pace del lavoro non si applica più. Le lavoratrici e i lavoratori hanno diverse possibilità per far sentire la loro voce senza violare la pace del lavoro: possono organizzare manifestazioni di protesta e azioni o annunciare scioperi per il periodo successivo alla scadenza del CCL. Questi mezzi di lotta sono importanti e sono proprio quelli che i sindacati stanno utilizzando per difendere la qualità e l'equità delle condizioni di lavoro nell'edilizia!