Lavoro e tempo libero

Che cos’è la durata del lavoro?

Per durata del lavoro la legge sul lavoro intende, di principio, il tempo durante il quale la lavoratrice o il lavoratore si tiene a disposizione del datore di lavoro.

La durata del lavoro non è dunque intesa come attività o presenza fisica, ma come messa a disposizione della propria forza lavoro per il datore di lavoro. In questo concetto rientrano pertanto anche i preparativi prima, e il riordino dopo il vero e proprio intervento di lavoro nell’azienda.

L’organizzazione della durata del lavoro è il fattore più importante per garantire buone condizioni di lavoro, poiché incide anche sulla vita privata.

OLL 1, art. 13, cpv. 1

Registrazione della durata del lavoro

Quanto lavora?

Negli ultimi anni i datori di lavoro hanno notevolmente aumentato le pressioni sulla registrazione della durata del lavoro, che vedrebbero preferibilmente abolita. Syna si batte contro questo pericoloso allentamento della legge sul lavoro.

È evidente: se le ore supplementari e il lavoro straordinario non venissero più rilevati, aumenterebbe il lavoro gratuito. Già oggi le lavoratrici e i lavoratori prestano ogni anno ore supplementari non rimunerate per un valore di 2 miliardi di franchi. L’abolizione o un indebolimento della registrazione della durata del lavoro non sarebbe altro che una velata riduzione dei salari! Inoltre, senza controlli della durata massima del lavoro e dei periodi di riposo si renderebbe completamente inefficace la protezione della salute prevista dalla legge sul lavoro. Tempo di lavoro e tempo libero si mescolerebbero ulteriormente, lo stress aumenterebbe. Per tale motivo Syna si batte contro qualsiasi indebolimento delle regole riguardanti la registrazione della durata del lavoro.

Se il datore di lavoro non mette a disposizione nessuno strumento per registrare la durata del lavoro, o se per legge il lavoratore non è tenuto a registrarla, quest’ultimo può comunque rilevare i suoi orari di lavoro. Tabella Excel, online, app: sono numerose e varie le possibilità per registrare al durata del proprio lavoro per non perdere la veduta d’assieme. Lo strumento più appropriato dipende dalle preferenze personali. Online o nell’App Store troverai sicuramente il tool più adatto alle tue esigenze!

Buono a sapersi:

Di principio, tutti i lavoratori e le lavoratrici in Svizzera devono registrare i loro orari di lavoro (OLL 1, art. 73, cpv. 1, litt. c-e nonché h). Dal 2016 è possibile – nel quadro di un CCL – rinunciare parzialmente o totalmente alla registrazione della durata del lavoro. Ciò interessa in particolare le lavoratrici e i lavoratori che:

dispongono di un’ampia autonomia nel loro lavoro e sono prevalentemente liberi di stabilire i propri orari di lavoro
percepiscono un reddito annuo lordo, bonus compresi, superiore a 120 000 franchi
hanno convenuto individualmente in forma scritta che rinunciano alla registrazione della durata del lavoro

Inoltre, i partner sociali possono convenire che determinati impiegati rilevino solamente la durata giornaliera del lavoro (ore di lavoro prestate), ma non gli orari (inizio e fine degli impieghi).

Seco: registrazione della durata del lavoro

Rivendicazioni

Assicurare pause e riposo

6 settimane di vacanze per tutti
È nostra intenzione ottenere un miglioramento sul fronte delle ferie, che sia per la via politica che perfezionando i CCL.

Settimana di 5 giorni
Tutti i lavoratori e le lavoratrici devono beneficiare della settimana di 5 giorni, ovvero di 2 giorni liberi consecutivi a settimana.

Il dopolavoro e i periodi non lavorativi vanno rispettati.

Pause rimunerate
Le attività particolarmente impegnative devono poter essere intercalate con pause rimunerate.

I picchetti vanno limitati allo stretto necessario e adeguatamente rimunerati.

Riposo sufficiente garantito
I piani di lavoro e i turni devono considerare le nuove esigenze di protezione della salute, garantire riposo sufficiente e rispettare i bisogni dei lavoratori.

Conversione dei salari in orari di lavoro più brevi
Le lavoratrici e i lavoratori devono avere la libertà di scegliere se convertire aumenti salariali e indennità (per lavoro a turni) in una riduzione degli orari di lavoro.

Il lavoro domenicale e notturno deve rimanere l'eccezione.

I partner sociali vanno imperativamente coinvolti nella regolamentazione del lavoro domenicale e notturno.

Controlli del tempo di lavoro e di riposo
Confederazione e Cantoni devono mettere a disposizione più tempo e mezzi per controlli del tempo di lavoro e di riposo, della protezione della salute e della sicurezza.

Regolare chiaramente la flessibilità

Nessun lavoro su chiamata

Flessibilità equa
In caso di orari flessibili il tempo di lavoro deve essere rilevato, senza eccezioni; gli interventi di lavoro con preavviso minimo devono essere indennizzati con un supplemento del 25% e poter essere rifiutati senza subire pregiudizi.

Pianificazione del lavoro partecipativa
Una pianificazione del lavoro partecipativa deve considerare le esigenze non solo aziendali, ma anche del personale.

I piani di lavoro vanno fissati con 4 settimane di anticipo.

Più lavoro a tempo parziale
Il lavoro a tempo parziale va incoraggiato e le attuali discriminazioni (ad es. 2° pilastro) eliminate. Anche chi lavora a tempo parziale deve poter fare carriera e perfezionarsi.

Nessun contratto di lavoro senza un grado d'occupazione garantito.

Regole chiare per l' home office
Nessun home office senza rilevamento della durata del lavoro e condizioni d'impiego corrette (indennizzo di spese, base volontaria, coinvolgimento nel team ecc.).

Anche se non assegna nessuna attività, il datore di lavoro rimane comunque obbligato a versare il salario.

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