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Immigrati

Nel mondo del lavoro Syna è al fianco delle persone con un passato di migrazione,
Ti offriamo consulenze mirate ove possibile nella tua lingua madre.
Ci impegniamo per l’integrazione e contro la discriminazione della popolazione immigrata.

Servizio per la migrazione
Il servizio per la migrazione del sindacato Syna elabora le basi del nostro operato insieme alla commissione nazionale della migrazione e si confronta con aspetti sociali e politici riguardanti il tema della migrazione.

Commissione nazionale della migrazione
Attivati anche tu nella nostra commissione nazionale della migrazione! Nella commissione lavorano soci Syna e funzionari con un passato di migrazione provenienti da tutta la Svizzera.

Sostegno

Consulenza

Presso il tuo segretariato regionale Syna ti offriamo una consulenza professionale nella tua lingua madre, l'italiano, ma anche nelle altre lingue nazionali e in spagnolo, portoghese, serbocroato, macedone o albanese.

Saremo lieti di rispondere ad ogni tua domanda riguardante il diritto del lavoro e le assicurazioni sociali. Il tuo segretariato regionale ti aiuta anche ad orientarti nel tuo nuovo ambiente.

Con noi puoi accedere ad una rete sociale locale di lavoratrici e lavoratori stranieri che sapranno darti preziosi consigli su come vivere e muoverti al meglio in Svizzera.

Formazione e consigli

Ci preoccupiamo di migliorare le tue competenze linguistiche: Syna organizza in collaborazione con il Soccorso operaio svizzero (SOS) corsi di lingue a condizioni molto vantaggiose. Il tuo segretariato regionale ti informa anche sulla validità e il riconoscimento del tuo diploma estero in Svizzera.

Attivati anche tu!

Nella commissione della migrazione lavorano affiliate e affiliati Syna e funzionari con un passato di migrazione provenienti da tutta la Svizzera. La commissione si riunisce ad Olten tre volte all’anno.
Una volta all’anno viene organizzata una conferenza della migrazione, con una parte informativa.


Politica e diritto

Legge federale sulla cittadinanza

La nuova legge federale sulla cittadinanza mina i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori migranti. Dal 2018 le condizioni sono più restrittive. Inoltre, nonostante la revisione continuano ad essere applicate specificità locali e cantonali ormai superate, che non sono una prova di «integrazione», ma rappresentano inutili ostacoli addizionali alla procedura di naturalizzazione.

Per sapere cosa chiede la nuova legge (conoscenze linguistiche, vita professionale, permesso di soggiorno ecc.), sfoglia il nostro opuscolo disponibile qui a breve in formato digitale oppure presso il tuo segretariato regionale in formato cartaceo.

humanrights.ch (F)

Legge federale sugli stranieri e ordinanza sull’integrazione degli stranieri

La revisione di legge entrerà in vigore nel 2018. Per quanto attiene agli sforzi d’integrazione, la nuova legge insiste eccessivamente sui doveri degli stranieri che vivono in Svizzera glissando sul fatto che l’integrazione dipende anche dalla buona volontà del Paese di accoglienza di creare spazi d’incontro e di scambio.
Syna si rammarica che il dovere del datore di lavoro di informare i suoi collaboratori stranieri sulle offerte di integrazione non abbia trovato riscontro nel disegno di legge.

Raccomandazioni della Commissione federale della migrazione CFM

Iniziativa popolare «per l’espulsione degli stranieri che commettono reati (Iniziativa espulsione)»

L’iniziativa espulsione è entrata in vigore il 1° ottobre 2016, dopo che il popolo è riuscito scongiurare il disastro dell’iniziativa per l’attuazione.
Grazie ai cosiddetti casi di rigore, l’applicazione dell’iniziativa lascia aperta ai tribunali la possibilità di garantire ai cittadini stranieri i diritti fondamentali.

Infatti, sotto l’aspetto dello Stato di diritto, l’espulsione automatica per un reato come la frode all’assistenza sociale è alquanto discutibile. Inoltre, è di per sé difficile giustificare l’espulsione di un cittadino straniero di seconda o terza generazione perfettamente integrato in Svizzera. Syna segue da vicino gli sviluppi!

Iniziativa popolare «contro l’immigrazione di massa» e obbligo di annuncio

L’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa si è concretizzata con l’obbligo per i datori di lavoro di annunciare gli impieghi vacanti nei rami professionali con un’elevata percentuale di disoccupazione.
I datori di lavoro devono notificare gli impieghi disponibili all’Ufficio regionale di collocamento (URC) 5 giorni prima di pubblicare qualsiasi annuncio, così che i disoccupati possano beneficiare di un vantaggio d’informazione.
Syna sostiene questa soluzione e auspica la piena disponibilità a collaborare delle amministrazioni e delle imprese, affinché la misura possa essere concretizzata senza lungaggini burocratiche. Soltanto così le nuove disposizioni potranno esplicare tutta la loro efficacia ed offrire reali opportunità alle lavoratrici e ai lavoratori disoccupati.

Accordi internazionali

La Svizzera non è un’isola! I trattati internazionali, come la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, tutelano tutti gli uomini e le donne. Tutti questi trattati dimostrano l’affidabilità della Svizzera quale parte contraente.

Inoltre, questi diritti fondamentali universalmente riconosciuti assicurano anche alle lavoratrici e ai lavoratori in Svizzera una protezione adeguata, non sempre garantita dalla Costituzione federale.
Un esempio è la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) nel caso della vedova di una vittima dell’amianto che in Svizzera aveva tentato senza successo di far valere i propri diritti. Non era servito nemmeno il ricorso al Tribunale federale. Solo dopo la sentenza del CEDU numerosi malati in Svizzera hanno avuto accesso a un fondo per il risarcimento delle vittime dell’amianto.

humanrights.ch (F)
Organizzazione internazionale del lavoro (ILO)

Attraverso diverse convenzioni – ratificate anche dalla Confederazione – l’OIL garantisce importanti disposizioni di protezione delle lavoratrici e dei lavoratori anche in Svizzera.
In Svizzera non ci devono essere discriminazioni sul lavoro e nella professione in base alla razza, al colore della pelle, al genere, alla fede, all’opinione politica, alle origini o allo status sociale.

ilo.org (F)
Discriminazione
Il rischio di subire discriminazioni è particolarmente elevato proprio per le lavoratrici e i lavoratori stranieri – a livello di assunzione, accesso alla formazione continua, avanzamento professionale o rimunerazione.
Difendersi da questi meccanismi subdoli e difficilmente comprovabili è oneroso. Il Servizio per la lotta al razzismo (SLR) della Confederazione spiega alle vittime di discriminazione razziale cosa fare prima che si arrivi al punto di rottura con il datore di lavoro.
Rivolgiti a un servizio di consulenza riconosciuto o al tuo    segretariato regionale!

guida giuridica per vittime di discriminazione razziale

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