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Discriminazione sul mercato del lavoro

Le cifre sono allarmanti: la discriminazione legata all'origine etnica e al colore della pelle è ancora onnipresente in Svizzera, in particolare sul mercato del lavoro.

Negli ultimi cinque anni quasi un terzo della popolazione residente, ovvero oltre 1,9 milioni di persone tra i 18 e gli 88 anni, ha subito discriminazioni legate alla lingua, all'etnia, alla fede, alla nazionalità o al colore della pelle. Quest'ultimo fattore è particolarmente preoccupante, poiché anziché diminuire è raddoppiato, passando dal 2,5% nel 2016 al 5%:
Sul mercato del lavoro, la discriminazione avviene fin dalla ricerca di un impiego: per taluni datori di lavoro l'accento, l'origine etnica, un simbolo religioso sono sufficienti per escludere a priori e senza motivo fascicoli di candidatura eccellenti. Al lavoro, ancora troppe persone subiscono commenti di colleghi, svantaggi in seno al team o trattamenti iniqui dei superiori. Ma per quanto la discriminazione sia illegale, le ingiustizie sono coperte da un velo di omertà.

Le vittime di discriminazioni riconducibili alle origini spesso non osano parlare per il timore di perdere il lavoro. Ma se tutti i dipendenti capissero che, agendo insieme e con una sola voce, potrebbero finalmente migliorare la situazione e ridurre notevolmente il razzismo diffuso, potremmo beneficiare di un mercato del lavoro più equo per tutti.

Nel nostro ultimo sondaggio, molti soci con un passato di migrazione hanno indicato la discriminazione fra le loro principali preoccupazioni. Il servizio Syna per la migrazione si batte contro ogni forma di discriminazione. La forza di Syna risiede nella diversità dei suoi soci: quasi il 50% dei nostri iscritti ha un passato migratorio. Storicamente, i sindacati furono costituiti per difendere la parte più debole del contratto: all'epoca, i migranti provenienti dai Paesi di confine erano le principali vittime degli abusi dei datori di lavoro in Svizzera. Un secolo è frattanto trascorso, ma le cose non sono cambiate. 

Con la globalizzazione del commercio e gli squilibri economici mondiali, oggi i lavoratori in Svizzera provengono da tutto il mondo e non più soltanto dai Paesi limitrofi, ma il ruolo dei sindacati rimane lo stesso dei primi anni del Novecento: rappresentare e difendere i più deboli e operare per un mondo più giusto ed egualitario. Syna si batte contro ogni forma di discriminazione sul lavoro, convinto che la diversità rappresenti un'opportunità per i team, per i datori di lavoro, per i rami professionali e per la Svizzera: di fronte alla discriminazione, sosteniamo la tolleranza zero.

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