All'inizio della carriera professionale, molti lavoratori e lavoratrici sono male informati riguardo al loro secondo pilastro. A causa di lacune linguistiche o per il timore di una burocrazia eccessiva o troppo complessa, molti migranti non si preoccupano delle deduzioni sociali indicate sul foglio paga. Eppure i contributi del secondo pilastro sono un reddito da stipendio differito nel tempo: le deduzioni di oggi ti saranno versate al momento del pensionamento.
Le persone rifugiate che risiedono legalmente in Svizzera hanno il diritto di lavorare, eppure faticano a farsi assumere.
Le cifre sono allarmanti: la discriminazione legata all'origine etnica e al colore della pelle è ancora onnipresente in Svizzera, in particolare sul mercato del lavoro.
Bruna Piccirillo è stata eletta presidente ad interim per sostenere i lavori della commissione migrazione per alcuni mesi. Con lei la commissione può fare affidamento su una persona impegnata e motivata a difendere tutte le minoranze culturali.
Invecchiare in Svizzera come immigrati può portare a precarietà e a grandi difficoltà. Gli anziani svizzeri e quelli immigrati non godono dello stesso trattamento. Un rapporto dell'istituto 2ème Observatoire ha portato alla luce una realtà che il mondo politico si rifiuta di riconoscere.
Dal 1890, il 1° maggio viene celebrato in tutto il mondo come giorno di commemorazione della lotta del movimento operaio per un'esistenza e un lavoro dignitosi. E questa lotta è più attuale che mai: numerose persone lavorano ancora in condizioni precarie e per salari al limite della sopravvivenza. Syna si adopera per migliorare le loro condizioni. Questo 1° maggio gli occhi sono puntati anche sulla situazione dei rifugiati ucraini. L'impegno di Syna è volto anche alla loro rapida integrazione nel mercato del lavoro locale.
La maratona di voto del 27 settembre è alle porte. Per i circa 30 000 soci Syna con radici straniere, la posta in gioco è alta. Si tratta niente di meno che della sicurezza di dimora per loro e per le loro famiglie e della coesione sociale del Paese.
A Berna nasce un comitato contro l'iniziativa dell'UDC volta ad abolire la libera circolazione. Il comitato, che raccoglie numerose organizzazioni italiane con sede in Svizzera, si impegnerà contro la discriminazione e per la mobilitazione dei doppi cittadini e delle persone con origini migratorie.