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Processo di naturalizzazione, processo di discriminazione?

«Che lavorino e paghino le tasse va bene, che partecipino anche loro alle decisioni, invece, non va bene»: qui si concentra tutta l'ambiguità della naturalizzazione in una Svizzera che gioca a fare l'equilibrista con i diritti umani a scapito dei più deboli.
Il sistema di naturalizzazione svizzero è discriminatorio. Nel 2024, quasi il 25 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori in Svizzera non può votare né essere eletto e questo nonostante contribuisca ogni giorno a fare prosperare la nostra economia, come parte integrante del nostro sistema sociale.

Il mondo politico vuole forza lavoro, come ad esempio infermiere camerunensi, chef portoghesi che preparano piatti prelibati, posatori spagnoli che allineano con acribia la pavimentazione nei parchi pubblici o installatori serbi che riparano tubature. I servizi pubblici dipendono dalle imposte pagate da lavoratrici e lavoratori provenienti da ogni parte del mondo per fare funzionare le nostre strade, le nostre scuole e i nostri ospedali. Ciononostante, la procedura di naturalizzazione rimane ancora lunga e troppo assoggettata alla volontà dei Comuni. Ma per molte persone anche cara, troppo cara: per questi motivi preferiscono rinunciarvi, non da ultimo anche perché pure loro sono interessate – spesso in prima persona – dalle decisioni prese alle urne.

Le domande poste dalle commissioni di naturalizzazione sono ancora per la maggior parte scelte da rappresentanti che, in modo consapevole e non, sono influenzate da pregiudizi. La procedura comporta un'intrusione nella vita privata, con l'obbligo per i richiedenti di dimostrare che partecipano alla vita sociale e conoscono gli usi e i costumi della regione. Il processo è anche compromesso da forti disparità in termini di costi che vengono fissati dai Cantoni e dai Comuni. I Cantoni più conservatori applicano le tasse più alte, frenando di conseguenza l'immigrazione e favorendo così una discriminazione istituzionalizzata tra cittadini svizzeri e immigrate e immigrati. Non si può non rimanere sorpresi, ad esempio, dalla tassa record imposta dal Canton Svitto (in media 3600 franchi in totale*), rispetto a quella di Losanna (in media 800 franchi in totale*). Svitto non ha bisogno di migranti quanto ne ha Losanna? In caso affermativo, perché non integrarli allora? O forse i Cantoni più costosi stanno cercando in tal modo di garantire che solo gli immigrati più abbienti ottengano la naturalizzazione? Syna si oppone a queste pratiche discriminatorie e si attende dalle nostre autorità politiche un'uniformizzazione delle pratiche e delle tasse per permettere a coloro che lo desiderano di partecipare alla vita politica svizzera senza incombere in ostacoli.

*Confederazione, Cantone, Comune

Come diventare svizzera o svizzero - Tutte le informazioni e le procedure da seguire per la naturalizzazione in Svizzera

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