Il ramo della posa di ponteggi in Svizzera è ben attrezzato per affrontare al meglio i prossimi anni: con un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) le parti sociali, ovvero i sindacati Syna e Unia da un lato e l'associazione padronale SISP dall'altro, puntano su condizioni di lavoro sostenibili e una concorrenza equa. Il nuovo CCL, in vigore dal 1° aprile 2025 e valido per quattro anni, apporterà progressi decisivi per le aziende e i dipendenti, con l'obiettivo di preparare il ramo alle sfide future e renderlo concorrenziale.
Le parti sociali e l'associazione Pro Teilzeit hanno lanciato il progetto «Edilizia a tempo parziale - Conciliabilità nell'involucro edilizio» per migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Attualmente è in corso un sondaggio volto a identificare le esigenze del personale e delle aziende del ramo. Un gruppo di lavoro formato da imprenditrici e imprenditori affianca il progetto.
Le lavoratrici e i lavoratori sono il fondamento di ogni economia. Hanno diritto a un'equa partecipazione alla creazione di valore generato insieme e a condizioni di lavoro che non li danneggino né fisicamente né psicologicamente. Purtroppo. sul fronte dei salari e delle condizioni di lavoro al momento non si osservano sviluppi positivi.
Incontriamo la presidente del sindacato Syna Yvonne Feri a Berna, in occasione della grande manifestazione per i salari. Con lei parliamo delle rivendicazioni salariali di quest'anno e ripercorriamo il suo primo anno di presidenza Syna.
Molti uomini vorrebbero lavorare a tempo parziale, ma poche famiglie riescono ad attuare questa suddivisione del lavoro. Il problema è particolarmente sentito nell'edilizia. Verein Pro Teilzeit si impegna per eliminare questa disparità.
Può accadere a chiunque di ritrovarsi improvvisamente senza lavoro. La disoccupazione è spesso fonte di insicurezze e vergogna; inoltre, è difficile orientarsi nella giungla della burocrazia. Syna assiste i propri soci offrendo consulenza e assistenza nei contatti con l'assicurazione contro la disoccupazione (AD).
Le trattative salariali condotte quest'anno tra le parti sociali Syna, Unia, OCST e SIC Svizzera da una parte e il rivenditore al dettaglio Coop dall'altra si sono concluse con un nulla di fatto. Coop non ha voluto concedere la piena compensazione del rincaro e si è opposta a una compensazione dei premi delle casse malati e a un aumento dei salari reali.
Oltre 15'000 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta la Svizzera sono scesi in piazza a Berna scandendo lo slogan «Il mio lavoro merita di più!». Chiedono ai datori di lavoro consistenti aumenti salariali. Negli ultimi anni i salari reali sono diminuiti mentre i costi continuano ad aumentare: la rivendicazione dei sindacati è pertanto più necessaria che mai. La rivendicazione è chiara: le prossime trattative salariali dovranno garantire che i salari reali tornino ad aumentare nel 2025.