Di Syna su 18.5.2021
Categoria: Diritto

Mobbing sul posto di lavoro

Dov'è il confine tra innocua divergenza d'opinioni e mobbing? E come posso difendermi se sono vittima di mobbing? Ecco le risposte alle domande più frequenti.

Cos'è esattamente il mobbing?

La legge definisce il mobbing sul posto di lavoro come una molestia psicologica sotto forma di rimproveri e/o azioni ostili che si verificano ripetutamente per un lungo periodo di tempo e con cui una o più persone cercano di isolare un individuo o addirittura spingerlo a lasciare il lavoro. Per le vittime questa situazione può essere estremamente gravosa e può gettarle addirittura in una lunga malattia. Purtroppo, spesso è difficile distinguere tra mobbing e conflitti interpersonali o una cattiva gestione del personale.

Cosa posso fare se mi ritengo vittima di mobbing?

Per alcuni mesi prendi nota di tutto quello che accade e viene detto, indicando la data e i nomi di eventuali testimoni. Questo ti aiuterà a provare in seguito gli episodi di mobbing. Il tuo datore di lavoro è tenuto ad intervenire per proteggere la tua personalità. Deve pertanto essere messo al corrente: informalo per iscritto tramite lettera raccomandata e conservane una copia. Se lavori in una grande azienda, potrebbe esserci un servizio di mediazione interno al quale poterti rivolgere.
Nei casi più gravi è possibile chiedere un risarcimento danni o avviare addirittura un procedimento penale. Se sei vittima di mobbing, contatta il tuo segretariato regionale Syna: saremo felici di aiutarti. E se la tua salute ne risente, non esitare a chiedere aiuto al tuo medico!

Prima sono stata molestata, poi sono stata licenziata. E ora cosa faccio?

È possibile che il licenziamento sia abusivo. È importante reagire già durante il periodo di disdetta e continuare ad offrire la propria disponibilità a lavorare. In tribunale, oltre al risarcimento danni potresti ottenere un ulteriore risarcimento. Anche in questo caso, il tuo segretariato regionale è sempre al tuo fianco.