13o salario anche per le parrucchiere e i parrucchieri!

In Svizzera la legge sul lavoro non prescrive nessuna tredicesima mensilità. Ciò nonostante, la maggior parte dei rami professionali la prevede. È grazie alla lotta dei sindacati se questa rivendicazione è stata inserita nei contratti collettivi e si è affermata in Svizzera. Nel mestiere di parrucchiere la situazione è diversa: nonostante le reiterate richieste di una tredicesima mensilità, i datori di lavoro l’hanno finora rifiutata. Perfino nella ristorazione, un settore con salari molto bassi e condizioni di lavoro difficili, viene pagata una tredicesima mensilità.

Meno si guadagna, più la tredicesima mensilità è importante. Alla fine dell’anno, questo salario mensile aggiuntivo viene utilizzato per pagare spese consistenti: le imposte, le bollette arretrate, acquisti importanti che non ci si è potuti permettere durante l’anno. La tredicesima mensilità sarebbe un’importante valvola di sfogo per le finanze delle parrucchiere e dei parrucchieri, migliorerebbe la loro vita e pure l’immagine della professione.

No. La tredicesima è un’indennità particolare e non è prescritta dalla legge. Ciò nonostante è stata fissata in tutti i contratti collettivi negoziati tra sindacati e datori di lavoro. Come per le vacanze: per legge abbiamo diritto a quattro settimane all’anno, eppure oggi la maggior parte dei lavoratori ne ha cinque. Da sempre i sindacati si impegnano per migliorare le condizioni di lavoro di tutti. In termini concreti significa una migliore retribuzione, una migliore protezione della salute, meno stress sul lavoro e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

«Se vai male a scuola, puoi sempre fare la parrucchiera!» Chi di noi non lo ha mai sentito dire? Noi ci battiamo contro questa immagine dispregiativa ben lontana dalla realtà. Le parrucchiere e i parrucchieri imparano una professione importante, complessa e artistica. Questo richiede non solo disciplina e perseveranza, ma anche talento. Con il loro lavoro portano gioia a molte persone. Non è forse bella la sensazione di guardarsi allo specchio dopo un nuovo taglio di capelli? Questo lavoro va riconosciuto e apprezzato.

In questo ramo professionale le donne rappresentano l’80% della forza lavoro. Nelle cosiddette «professioni tipicamente femminili» le condizioni di lavoro sono peggiori che in quelle dove lavorano soprattutto uomini: salari bassi e orari di lavoro prolungati sono diffusi anche nel settore delle pulizie, nella ristorazione e nella vendita (vedi syna.ch/io-non-ci-sto).

Molto è già stato fatto nel quadro del CCL: nel 2000 il salario minimo era di 3000 franchi; dal 2021, dopo cinque anni di esperienza si guadagnano 4030 franchi. Si tratta di progressi significativi, ma resta ancora parecchio da fare – anche sul fronte della tredicesima mensilità.