Di Syna su 17.2.2023
Categoria: Recht

Licenziamento in gravidanza

Durante la gravidanza, le donne con un contratto di lavoro a tempo indeterminato sono tutelate dal licenziamento. Dovrebbero saperlo tutti, eppure accade regolarmente che un datore di lavoro tenti di cessare il rapporto di lavoro con una dipendente in dolce attesa.

Le lavoratrici in stato interessante non possono essere licenziate per tutto il periodo della gravidanza e fino a 16 settimane dopo il parto. Se viene comunque comunicata una disdetta, questa è nulla e di conseguenza non ha alcun valore legale. Il datore di lavoro inadempiente può essere obbligato a pagare i salari fino alla nascita del figlio e alla scadenza del periodo di preavviso concordato.

Occorre prestare particolare attenzione agli accordi di risoluzione, che sono possibili se entrambe le parti sono concordi sulla cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, la legge ti tutela anche in questo caso. Infatti, durante il rapporto di lavoro e nel mese successivo alla sua fine, le lavoratrici e i lavoratori non possono rinunciare a crediti risultanti da disposizioni imperative della legge o di un contratto collettivo. Questo tutela i dipendenti dai datori di lavoro che cercano di fare pressione su di loro. L'accordo di risoluzione non può mettere la lavoratrice in una posizione peggiore rispetto a quella di una disdetta ordinaria – che, nella fattispecie, non sarebbe possibile.

L'unica opzione rimanente è la disdetta immediata, la quale richiede tuttavia un motivo preponderante che renda irragionevole proseguire il rapporto di lavoro fino a 16 settimane dopo il parto. Quindi, cari datori di lavoro: giù le mani dalle dipendenti in dolce attesa!

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