Di Marco Geu su 9.2.2021
Categoria: Rami professionali

Salari, personale, vaccino: i numerosi cantieri aperti della sanità

Alto numero di casi, dipendenti esausti e personale insufficiente: nella sanità regna quasi ovunque l'urgenza. Insieme ad altri sindacati, Syna resta sul pezzo per tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori del settore.

In vista delle imminenti trattative salariali, lo scorso autunno era chiaro che una questione sarebbe stata centrale: chi avrebbe dovuto sostenere il danno finanziario accusato dalla sanità per i costi aggiuntivi causati dalla pandemia. La risposta era decisiva per possibili aumenti salariali. Per tale motivo, le associazioni di categoria dei lavoratori e dei datori di lavoro si sono rivolte compatte al Parlamento per una soluzione di diritto federale. Il Consiglio nazionale ha dato loro ascolto, il Consiglio degli Stati si è opposto – quindi la questione è stata accantonata. E così è andata come doveva andare: un'evoluzione dei salari 2021 del personale sanitario assolutamente insufficiente che non contribuirà in nessun modo a trattenere o attrarre le lavoratrici e i lavoratori qualificati così urgentemente necessari.
Lungodegenza fortemente sotto pressione

Dalla seconda ondata di coronavirus, anche le istituzioni di assistenza per lungodegenti (case per anziani, case di cura e Spitex) sono particolarmente sotto pressione. E non si vede la fine del tunnel. Ma per affrontare efficacemente la pandemia occorre del personale efficiente, quindi in salute. Per uscire indenne da questa maratona il personale va sgravato. Syna si è attivato in modo particolare affinché l'impiego del personale sia finalmente organizzato a livello intercantonale e interistituzionale.
In tutto il Paese devono essere creati dei pool di lavoratrici e lavoratori da cui le istituzioni possono attingere se sono a corto di personale. Ciò eviterebbe di dover lavorare nonostante una quarantena o addirittura la malattia – un disservizio che purtroppo si verifica ancora. Diversi Cantoni e regioni usufruiscono già di simili pool di personale, ma c'è decisamente ancora margine di miglioramento.

Vaccinazione: sì, ma volontaria

Con l'approvazione del primo vaccino contro la Covid-19, ora si pone anche la questione se le operatrici e gli operatori sanitari debbano essere vaccinati. Syna ha fiducia nel vaccino e nella strategia di vaccinazione dell'UFSP. Per questo motivo, di concerto con molte altre organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, anche noi raccomandiamo chiaramente al personale sanitario di farsi vaccinare. Tuttavia, ognuno deve essere libero di decidere se assumere il vaccino; i datori di lavoro non devono esercitare alcuna pressione diretta o indiretta sui loro dipendenti.

Donne al servizio della società

Per la prima volta nella storia, lo scorso autunno le operatrici e gli operatori sanitari sono scesi in piazza in tutta la Svizzera per ottenere migliori condizioni di lavoro. C'è molto fermento fra il personale della sanità. Molti lavoratori e lavoratrici hanno capito nell'ultimo anno che per cambiare veramente le cose devono lottare in prima linea per i loro diritti. Questo movimento deve continuare anche nel 2021. Soprattutto nell'anno dell'anniversario del suffragio femminile, il settore – che impiega principalmente donne – deve subire un forte scossone.
Sono state (e sono ancora) soprattutto le donne ad aver affrontato la pandemia per il bene della collettività, a volte in circostanze agghiaccianti. Nel 2021 le donne dovranno far sentire la loro voce forte e chiara: sul luogo di lavoro e nelle piazze. Solo in questo modo potranno finalmente ottenere il rispetto che meritano.

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