Di Syna su 29.4.2022
Categoria: Communicati stampa

1° maggio: Integrazione invece di sfruttamento

Dal 1890, il 1° maggio viene celebrato in tutto il mondo come giorno di commemorazione della lotta del movimento operaio per un'esistenza e un lavoro dignitosi. E questa lotta è più attuale che mai: numerose persone lavorano ancora in condizioni precarie e per salari al limite della sopravvivenza. Syna si adopera per migliorare le loro condizioni. Questo 1° maggio gli occhi sono puntati anche sulla situazione dei rifugiati ucraini. L'impegno di Syna è volto anche alla loro rapida integrazione nel mercato del lavoro locale.

La guerra in Ucraina sta causando molta sofferenza umana. Ogni giorno, centinaia di persone affluiscono nel nostro Paese dalle zone belligeranti. La solidarietà della popolazione svizzera è travolgente: finora abbiamo accolto oltre 40 000 persone fra donne, bambini e famiglie – ai quali occorre ora offrire una prospettiva, poiché non si sa quanto durerà ancora il conflitto. Come sindacato, abbiamo il dovere di sostenere i rifugiati nella loro integrazione nel mercato del lavoro locale; un'integrazione che non deve essere solo rapida, ma anche conforme alle qualifiche e retribuita onestamente.

​L'integrazione necessita di investimenti e incentivi

Il nuovo statuto di protezione S, per il quale Syna si è battuto con successo, consente ai rifugiati di accedere al mercato del lavoro rapidamente e senza troppe complicazioni, a vantaggio sia loro che dell'economia interna. Ma i profughi non vanno impiegati a salari da dumping, né accaparrati come lavoratori qualificati con contratti di stage temporanei. I datori di lavoro che approfittano della situazione non fanno che svilire ulteriormente queste persone.
Per i rifugiati, vivere e lavorare con dignità significa integrarsi proficuamente nella nostra società. Abbiamo quindi il dovere di incentivare e sostenere i nostri simili nonché nuovi vicini. In cambio, noi beneficiamo delle loro competenze. A tal fine Syna chiede:

Affrontare finalmente le lacune strutturali 

 Sul mercato del lavoro svizzero c'è penuria di manodopera e di lavoratori qualificati, soprattutto nei settori dell'edilizia, della sanità e dell'ospitalità. Ma questa penuria è autodeterminata. Sarebbe cinico percepire i rifugiati dall'Ucraina come una gradita soluzione a questa carenza. Assumere migranti a condizioni di lavoro precarie non solo è sfruttamento, ma non risolve nemmeno la mancanza di personale sul lungo termine. La penuria di manodopera e di lavoratori qualificati può essere contrastata solo con imprenditori disposti ad offrire ai propri dipendenti condizioni d'impiego ragionevoli ed eque e a investire nella loro formazione di base e continua.
In quest'ottica, Syna continua a battersi per preservare e migliorare i contratti collettivi di lavoro e per sostiene iniziative politiche volte a garantire condizioni di lavoro stabili:

Il 1° maggio 2022, Syna vi invita a partecipare alle seguenti azioni:

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