Di Syna su 30.5.2020
Categoria: Rami professionali

Cantieri: sempre e ancora sotto pressione

Syna continua ad adoperarsi per la tutela incondizionata della salute non solo degli edili, ma di tutti i lavoratori e le lavoratrici. Nell'edilizia la pressione dei prezzi e delle scadenze continua a crescere – nonostante o a causa del coronavirus.

Durante la crisi la maggior parte dei cantieri edilizi non si è fermata, cercando di rispettare tutte le misure di protezione e di igiene. Nei 30 000 cantieri svizzeri e nei rami accessori dell'edilizia sarà così almeno fino a quando non verrà trovato un vaccino. Ma la pressione è grande, e a inizio maggio la Società Svizzera Impresari-Costruttori ha già chiesto un allentamento delle misure di protezione.

Una goccia nell'oceano

I controlli sono quindi più che mai necessari. Tuttavia, per i pochi addetti della Suva e degli enti di controllo cantonali è impossibile ispezionare tutti i cantieri e le imprese in modo confacente…

Syna continua ad esigere la tutela incondizionata della salute dei lavoratori e delle lavoratrici in tutti i settori e la chiusura delle aziende che non rispettano le disposizioni. Ma perché ciò avvenga, sono necessari controlli seri! Chiediamo pertanto un massiccio aumento delle risorse di personale della Suva e degli organi di controllo cantonali.

Impiegare al meglio le risorse

Sarebbe ancora più opportuno ed economico coinvolgere le numerose commissioni di settore, in cui sono rappresentati sia i datori di lavoro che i dipendenti. Queste ultime effettuano già controlli riguardanti la protezione del lavoro e dei salari. Le commissioni paritetiche possono essere impiegate subito. D'altra parte, gli organi di controllo statali sono in grado di effettuare verifiche corrette soltanto collaborando con loro.
È già il caso in Argovia, dove su incarico del Cantone Syna esegue insieme ai datori di lavoro controlli ufficiali della protezione della salute nei cantieri. Noi saremmo pronti a farlo in ogni ramo professionale e in tutto il Paese. Fino ad allora, continueremo ad essere presenti nei cantieri e interverremo laddove i nostri soci ci segnalano irregolarità.

Lavoro e reddito prima del profitto!

La crisi scatenata dal coronavirus sta mettendo a dura prova anche l'edilizia. I provvedimenti messi in atto per arginare la diffusione del virus non facilitano il lavoro in cantiere, e la pressione sui prezzi e sulle scadenze cresce. Per tale motivo, i datori di lavoro chiedono un allentamento delle condizioni d'impiego o pianificano addirittura tagli occupazionali.
Syna non lo accetterà. I lavoratori vengono prima della massimizzazione del profitto. Continueremo a lottare per la sicurezza del lavoro e del reddito – per te!

Così i nostri soci vivono la crisi da coronavirus sul lavoro:

«Dalla sera alla mattina il lavoro in cantiere è stato stravolto: non è stato facile attuare immediatamente le misure igieniche. Nel frattempo le cose vanno piuttosto bene. I colleghi frontalieri non hanno vita facile: i trasporti pubblici sono stati in parte soppressi e ci sono molti controlli alle dogane. Tutti sono molto disorientati. Spero che questa situazione eccezionale si risolva rapidamente e di riabbracciare presto i miei figli e mia moglie. Sono soli in Italia e hanno molta paura. A causa della chiusura delle frontiere, non torno a casa ormai da Natale…»

Sabino Delvecchio, Brig

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