Di Selina Tribbia su 18.12.2019
Categoria: Migrazione

Razzismo nella quotidianità lavorativa: un’amara realtà

Razzismo sul luogo di lavoro? Purtroppo non è così raro. In un workshop i nostri segretari e segretarie regionali si sono chinati sulla questione per trovare il modo migliore di aiutare i soci afflitti da questo fenomeno.

Le discriminazioni razzistiche nel mondo del lavoro sono ancora frequenti: è quanto emerge da studi recenti e rapporti degli uffici cantonali di consulenza e assistenza alle vittime di razzismo. I migranti vengono discriminati già nella fase di pubblicazione dei posti – ad esempio quando si legge che non verranno prese in considerazione le candidature di cittadine e cittadini di questa o quella nazionalità.
Ma le discriminazioni non si fermano nemmeno dinanzi ai potenziali dipendenti di cittadinanza svizzera con un cognome di origine straniera, i quali devono presentare mediamente il 40 percento di candidature in più prima di ottenere un colloquio di assunzione (v. gli studi del programma di ricerca nccr-on-the-move). La responsabile del servizio giuridico Syna, Jolanta Krattinger, che ha radici polacche, sa bene di cosa stiamo parlando: «Quando avevo ancora il cognome polacco, le mie ricerche di lavoro non fruttavano nemmeno una lettera di ringraziamento. Non appena ho cambiato cognome, come per incanto venivo invitata ai colloqui di candidatura!»
I migranti sono spesso discriminati anche indirettamente, ad esempio nelle aziende che non ammettono il velo.

«Quando avevo ancora il cognome polacco, le mie ricerche di lavoro non fruttavano nemmeno una lettera di ringraziamento. Non appena ho cambiato cognome, come per incanto venivo invitata ai colloqui di candidatura!»

Jolanta Krattinger
Le responsabilità del sindacato

Come sindacato, Syna lotta contro ogni forma di razzismo e discriminazione sul luogo di lavoro. Questo ha indotto la responsabile del servizio per la migrazione, Selina Tribbia, ad organizzare con le segretarie e i segretari regionali tre workshop sul tema. Perché sono queste collaboratrici e questi collaboratori del sindacato a rappresentare gli interessi dei soci nei confronti dei datori di lavoro e dell'opinione pubblica e a consigliarli riguardo ai loro diritti sul lavoro e all'accesso alle prestazioni delle assicurazioni sociali. I contratti collettivi di lavoro sono un mezzo efficace per lottare contro le discriminazioni dirette e indirette del lavoro nei singoli rami professionali, «ma è necessario approfondire le conoscenze di questa funzione tutelativa e concretizzare ulteriormente le disposizioni vigenti», ha precisato Selina Tribbia.

Già soltanto la consapevolezza che una discriminazione non poggia necessariamente su un'intenzione ha contribuito a concretizzare il dibattito. Il sindacato non ha una funzione didattica, ma Syna deve intervenire se azioni, leggi o regole non scritte suscitano la discriminazione diretta o indiretta di determinati gruppi di persone.

«I contratti collettivi di lavoro sono un mezzo efficace per lottare contro le discriminazioni dirette e indirette del lavoro nei singoli rami professionali.»

Selina Tribbia
Esempi pratici

Durante il workshop Kurt Pärli, esperto di diritto del lavoro presso l'Università di Basilea, ha analizzato alcune situazioni reali vissute dalle segretarie e dai segretari regionali nella loro attività di consulenza, illustrando le opzioni giuridiche a disposizione delle vittime in caso, ad esempio, di esternazioni lesive della personalità proferite da superiori o colleghi di lavoro. O se si viene licenziati per aver denunciato verbalmente le battute razzistiche alle quali si deve assistere nel locale pausa o aver segnalato simili fatti alle risorse umane.
Pärli lo ha puntualizzato in maniera molto calzante: «Il diritto da solo non può rimediare ad ogni pecca, ma non per questo possiamo fare a meno delle basi giuridiche!» Un esempio azzeccato? «La legge sulla parità dei sessi è entrata in vigore nel 1996, eppure ancora oggi sussistono discriminazioni salariali. Ciò nondimeno, suddetta legge consente di ottenere miglioramenti materiali e di semplificare i processi che prevedono una protezione efficace dalla discriminazione».

«Il diritto da solo non può rimediare ad ogni pecca, ma non per questo possiamo fare a meno delle basi giuridiche!»

Kurt Pärli
Giornata internazionale dei migranti

Il 18 dicembre è la «Giornata internazionale per i diritti dei migranti». Quest'anno Syna ha voluto dedicare questa giornata alla nutrita forza lavoro straniera che contribuisce al benessere di questo Paese sopportando condizioni sociali talvolta molto difficili. Per inciso, si tratta del 25% della popolazione attiva, come ha precisato il responsabile Industria presso Syna, Diego Frieden. Soltanto con la solidarietà congiunta di tutti i lavoratori e le lavoratrici sarà possibile migliorare efficacemente e durevolmente le condizioni di lavoro! E Syna è indubbiamente intenzionato a dare un importante contributo in tal senso.

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