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Iniziativa per premi meno onerosi

Véronique Rebetez, responsabile delle politiche sociali di Syna, spiega perché l'adozione dell'iniziativa per lo sgravio dei premi, su cui si voterà il 9 giugno, è così cruciale.
Con l'accettazione della tredicesima mensilità AVS, è la prima volta da parecchio tempo che viene accettata un'iniziativa che sviluppa lo Stato sociale. Pensi che si tratti di un successo isolato o di un'inversione di tendenza?

Spero vivamente che si tratti di un'inversione di tendenza. Oggi assistiamo a uno sfasamento tra la strategia politica dei nostri eletti e la popolazione: il costo della vita è cresciuto vertiginosamente e sempre più famiglie si indebitano in modo preoccupante perché non sono in grado di pagare i premi dell'assicurazione malattie, la pigione o la spesa al supermercato. I nostri eletti a Berna sembrano ignorare la realtà delle lavoratrici e dei lavoratori e favoriscono sistematicamente le lobby delle assicurazioni e dei più benestanti. La votazione per una tredicesima mensilità AVS ha permesso di ricordare che al cuore dell'economia c'è il lavoro. Il lavoro deve essere adeguatamente retribuito e le rendite AVS sono un reddito da tale lavoro. Dovevano essere rivalorizzate e il 3 marzo la solidarietà intergenerazionale ha risposto presente.

La prossima votazione importante è quella per premi meno onerosi. Cosa chiede esattamente l'iniziativa?

L'iniziativa socialista chiede di fissare al 10% del reddito il tetto massimo per il costo dell'assicurazione malattie. Oggi molte persone non riescono più a pagare i premi. Agli occhi di alcuni, il salario medio svizzero può apparire elevato, ma le disparità tra redditi alti e bassi sono notevoli. Molti salari non raggiungono i 4000 franchi al mese e per le persone che guadagnano poco i premi di cassa malati sono un vero problema. Limitando il livello dei premi al 10% del reddito si evita che siano causa di impoverimento, garantendo al contempo l'accesso a prestazioni sanitarie di qualità.

Le persone a basso reddito hanno già la possibilità di chiedere al proprio Cantone una riduzione dei premi. Non è sufficiente?

No. Molte persone non chiedono i sussidi per vergogna o perché non conosce il sistema; ma c'è anche una grande fetta di popolazione a basso reddito che semplicemente non ne ha diritto. Spesso sono proprio queste persone appena al di sopra della linea di demarcazione ad essere maggiormente a rischio di povertà. Un massimale del 10% sarebbe più equo per tutti.

L'iniziativa comporterà spese supplementari per lo Stato. Come andranno finanziate queste spese aggiuntive?

Lo Stato sociale deve dotarsi dei mezzi per garantire a tutti un tenore di vita adeguato. La Confederazione deve lottare contro gli aumenti di utile sproporzionati del settore farmaceutico e degli assicuratori e dare priorità alle proprie spese. Dall'introduzione della LaMal i premi sono aumentati, ma i redditi dei lavoratori non hanno seguito la stessa curva. È tempo che la Confederazione agisca seriamente per arginare l'aumento dei premi dell'assicurazione malattie rivedendo il sistema sanitario nella sua globalità. I profitti del settore farmaceutico, degli azionisti e degli assicuratori devono essere reimmessi nel sistema sanitario per contribuire a ridurre i costi per gli assicurati. Attualmente, c'è chi segna profitti record a fronte di famiglie che semplicemente non riescono a pagare i premi di cassa malati.

I costi sanitari sono aumentati notevolmente negli ultimi anni. L'iniziativa promette di arginare tale aumento, ma in che modo?

È proprio il vantaggio dell'iniziativa: se i cittadini l'accoglieranno, il Parlamento sarà obbligato ad occuparsi del finanziamento e dell'attuazione. La Confederazione deve garantire l'accesso alle cure per tutti. Con l'invecchiamento demografico, lo Stato dovrà trovare soluzioni per limitare l'aumento dei costi sanitari, ma le vie sono diverse e probabilmente si potrà limitare la spesa solo attraverso una combinazione di misure. Alcuni studi dimostrano l'importanza delle interazioni sociali per mantenere in buona salute gli anziani – interazioni che non costano molto, ma che consentono di evitare ingenti spese sanitarie. Anche la medicina integrativa deve essere maggiormente presa in considerazione e le cure devono essere meglio coordinate, in particolare per evitare la sovramedicazione che, in ultima analisi, causa ulteriori complicazioni e di riflesso costi maggiori. È il pragmatismo che fa la ricchezza della Svizzera ed è in modo pragmatico che dobbiamo affrontare le sfide della salute. Con l'iniziativa socialista, il Consiglio federale dovrà riunire tutti gli attori, cercare soluzioni e attuarle. Se il Consiglio federale non vuole rischiare un altro cartellino rosso come quello del 3 marzo, dovrà proporre soluzioni accettabili ed eque per tutti – non solo per i più abbienti.

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