Giorni di vacanza non fruiti
Capita, giunti alla fine dell'anno, di avere ancora giorni di vacanza non fruiti. Esistono alcuni miti sulla sorte di questi giorni di ferie. Facciamo un po' di chiarezza!
Il datore di lavoro può obbligarmi a fruire di tutti i giorni di vacanza per l'anno civile in corso?
Sì, può farlo. La legge stabilisce che di regola le ferie debbano essere godute nel corso del rispettivo anno. Questo per garantire che i dipendenti possano riposare e recuperare regolarmente. Con un preavviso di tre mesi, il datore di lavoro può ordinare ferie obbligatorie. Se alla fine dell'anno si hanno ancora giorni di vacanza non fruiti, questi non decadono ma vengono riportati all'anno successivo.
I giorni di vacanza dell'anno precedente non utilizzati scadono a fine marzo?
No. È vero che i giorni di vacanza fruibili cadono in prescrizione, ma dopo cinque anni – ciò a prescindere dalle disposizioni aziendali. Ma nella pratica non accade quasi mai, perché ogni volta che si prendono dei giorni di vacanza si va ad attingere partendo dall'avere più vecchio. Tuttavia, il datore di lavoro può stabilire che, quando si fruisce di vacanze, si attinga dapprima a un contingente di ferie più recente. In caso contrario, viene automaticamente detratto il credito più vecchio.
Posso farmi pagare i giorni di ferie non fruiti?
In linea di principio no. Le ferie devono essere godute e non possono essere compensate in denaro. Esiste però un'eccezione al termine del rapporto d'impiego. Se per motivi aziendali impellenti non è più possibile fruire di vacanze o se il diritto alle ferie supera il tempo rimanente fino alla cessazione del rapporto di lavoro, i giorni di ferie non utilizzati possono essere pagati.