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Su un binario morto dopo i 50 anni?

I lavoratori più anziani che perdono l'impiego hanno spesso grosse difficoltà a trovare una nuova occupazione e rischiano sovente di esaurire le indennità sociali e di ritrovarsi esclusi dal sistema. Urgono contromisure.

Le lavoratrici e i lavoratori maturi sono sotto pressione. Chi perde il lavoro dopo i 50 anni ha enormi difficoltà a reintegrare il mondo del lavoro. I lavoratori maturi sono meglio tutelati dall'assicurazione contro la disoccupazione – hanno diritto non a 400, ma a 520 indennità giornaliere sull'arco di 2 anni. Ma se alla fine del termine quadro non sono riusciti a trovare un altro impiego, le conseguenze sono disastrose. Pur avendo lavorato molti anni, rischiano di esaurire ogni diritto alle indennità sociali e di cadere in povertà. Il problema è che chi possiede una sostanza superiore a 4000 franchi non ha diritto all'aiuto sociale. Prima che l'assistenza sociale possa intervenire occorre esaurire il patrimonio.
Ma bisogna evitare che le persone finiscano nella spirale della povertà; Syna esige pertanto diverse misure:

Preservare l'impiegabilità

I datori di lavoro devono sostenere maggiormente la formazione continua dei loro dipendenti, che solo così possono rimanere competitivi sul mercato occupazionale – soprattutto quelli più anziani. Resta ancora da capire se con il nuovo obbligo di notifica degli impieghi vacanti questi ultimi hanno realmente migliori chance sul mercato.
Ad ogni buon conto, i lavoratori maturi disoccupati devono essere seguiti e sostenuti meglio dagli uffici del lavoro per evitare che esauriscano il diritto alle indennità.

Assicurare a tutti una rendita LPP

Il capitale pensione di chi si ritrova senza un'attività lucrativa viene trasferito su un conto di libero passaggio e rimane preservato come patrimonio – ma non dà diritto ad alcuna rendita. A livello politico occorre impegnarsi affinché i lavoratori più anziani che perdono il posto rimangano assicurati presso l'ultima cassa pensioni, così che possano mantenere il diritto a una rendita. Senza una soluzione del genere il rischio «vecchiaia» grava esclusivamente sul singolo lavoratore, benché le casse pensioni abbiano approfittato per decenni dell'obbligo per il dipendente di versare i contributi.

Sostenere finanziariamente chi ha esaurito le indennità di disoccupazione

Una volta esaurite le indennità, soltanto chi dispone di un patrimonio di massimo 4000 franchi può contare sull'aiuto sociale. Tutti gli altri sono abbandonati a se stessi e devono consumare la sostanza. Secondo la situazione famigliare e finanziaria, può significare un notevole declino sociale.
Dopo decenni d'attività produttiva e impegnata, negli ultimi anni della vita attiva ci si ritrova improvvisamente su un binario economico e sociale morto. Questo è doloroso. Syna esige l'adozione di contromisure: è più che sensato sostenere finanziariamente fino al pensionamento i lavoratori più anziani che hanno esaurito il diritto alle indennità di disoccupazione. Per affrontare le necessarie spese di sostentamento, il 10% va apportato dal proprio patrimonio, il resto va assunto dallo Stato.
Tutta la società ne trae beneficio: si previene la povertà degli anziani e dopo il pensionamento si riduce il ricorso alle prestazioni complementari, perché la persona ha ancora della sostanza.

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