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«Nel Paese c’è una grave carenza di personale infermieristico»

Il settore delle cure non se la passa per nulla bene. Ciò ha indotto la responsabile Syna del settore, Migmar Dhakyel, e Alleanza delle professioni sanitarie ad incontrare il 27 gennaio la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS). Qual è la situazione nel ramo delle cure infermieristiche e quale avvenire si prospetta?

Ebbene no: le condizioni di lavoro non sono ancora migliorate, nonostante l'adozione dell'iniziativa federale per cure infermieristiche forti. La grave emorragia di personale dal settore infermieristico non accenna a placarsi, con il risultato che la crisi di infermiere e infermieri è ormai acuta. Per portare il problema all'attenzione dei politici, dal 2020 il sindacato Syna è impegnato anche nell'Alleanza delle professioni sanitarie, Santé Publique. Le manifestazioni di protesta su Piazza federale in cui i sindacati hanno esposto le loro rivendicazioni sono già state tre. E, sempre per lo stesso motivo, la scorsa settimana c'è stato anche un intervenuti presso la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS) a Berna.

La CDS è l'organo di coordinamento dei Cantoni in materia di politica sanitaria. Il suo obiettivo è quello di promuovere la collaborazione intercantonale in materia di politica sanitaria e di fornire una piattaforma nazionale di dialogo con le autorità federali ed altre importanti organizzazioni del settore sanitario.
Anche Migmar Dhakyel (Syna) ha partecipato all'evento, insieme a Santé Publique. E i motivi sono più che validi, come afferma la segretaria centrale Syna:

Migmar Dhakyel: «Incontriamo la CDS a nome di tutto il personale sanitario per segnalare chiaramente che c'è un'emorragia di specialisti. Il personale di assistenza e di cura non può e non vuole più lavorare in queste condizioni! In questo Paese c'è una grave carenza di personale infermieristico. Il nostro messaggio è quindi: urge una decisa azione politica!»

Migmar Dhakyel ha partecipato all'incontro con la CDS insieme all'Alleanza delle professioni sanitarie Santé Publique, associazione fondata nei primi mesi della pandemia. In quell'occasione, i maggiori sindacati svizzeri coinvolti nel settore sanitario hanno unito le forze con il dichiarato intento di evitare che un numero sempre maggiore di persone volti le spalle alle cure, un settore ricco di professioni bellissime. L'Alleanza è intenzionata a esercitare una forte influenza politica, spiega Migmar Dhakyel.

C'è proprio da chiedersi, secondo la segretaria centrale Syna, quanto i responsabili politici siano interessati a cambiare realmente qualcosa nell'assistenza infermieristica e sanitaria e a garantire condizioni di lavoro migliori così da riuscire ad assestare la situazione. Ad ogni buon conto, per i sindacati è chiaro che continueranno a difendere le operatrici e gli operatori sanitari. È ancora urgentemente necessario, ha spiega Migmar Dhakyel:

«I responsabili politici pensano piuttosto a portare avanti una politica di austerità chiaramente disastrosa»

«L'elettorato ha approvato l'iniziativa sulle cure infermieristiche più di un anno fa, ma la maggior parte dei Cantoni non ha preso sul serio il secondo pacchetto di misure, che prevede un miglioramento delle condizioni di lavoro. I responsabili politici pensano piuttosto a portare avanti una politica di austerità chiaramente disastrosa. Alla luce di questo orientamento completamente fuori rotta, dobbiamo essere onesti con le lavoratrici e i lavoratori sanitari e dire loro che la situazione è difficile. Li invitiamo perciò ad aderire a un sindacato del settore e a lottare uniti!»

Dopo questo incontro con la CDS, Migmar Dhakyel vede il futuro a tinte un po' meno fosche: è fiduciosa che insieme alla Confederazione, ai Cantoni e ai sindacati si potranno trovare soluzioni per porre fine a questa emorragia di personale e garantire l'assistenza sanitaria nel nostro Paese. Ma questo obiettivo può essere raggiunto soltanto a fronte di condizioni di lavoro accettabili e adeguate. Che dire delle proposte per l'attuazione dell'iniziativa sulle cure infermieristiche ora avanzate anche dal Consiglio federale?

Migmar Dhakyel: «Le misure del Consiglio federale per attuare le richieste dell'iniziativa di migliorare le condizioni di lavoro vanno nella giusta direzione, ma non sono sufficienti per arrestare la fuga di personale infermieristico. Per riuscirci occorrono misure più concrete, in particolare maggiori risorse finanziarie e più tempo, oltre a una migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia. E sappiamo per esperienza, dalle numerose trattative che conduciamo, che un nuovo CCL da solo non basta».

Pertanto, l'impegno di Syna e di tutti i maggiori sindacati riuniti in seno all'Alleanza delle professioni sanitarie Santé Publique proseguirà anche dopo l'incontro con la CDS, come ribadisce la responsabile Syna per il ramo delle professioni sanitarie:

L'impegno di Syna

«Continueremo a fare pressione pubblica su tutti gli attori responsabili e segneremo la nostra forte presenza anche scendendo in piazza a fianco del personale sanitario. Perché, come già detto, a un anno dall'adozione dell'iniziativa sulle cure infermieristiche, la situazione non è migliorata – ben al contrario: sta peggiorando drammaticamente. Abbiamo una crisi di infermieri mai vista prima. Molte persone attive nel settore dell'assistenza cercano un altro lavoro perché non riescono più ad operare in condizioni del genere – e perché non vedono alcuna via d'uscita».

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