Skip to main content

Oggi i lavoratori edili delegati dei sindacati Syna e Unia hanno approvato il risultato delle trattative per il nuovo Contratto nazionale mantello per l'Edilizia principale (CNM), durante le rispettive conferenze professionali dell'Edilizia tenutesi rispettivamente a Berna (Unia: 150 delegati) e a Olten (Syna: 55 delegati). Dopo nove tornate di trattative e una dura contrapposizione, nella notte tra il 28 e il 29 novembre le delegazioni alle trattative dei sindacati e della Società degli impresari costruttori hanno trovato un'intesa.

Nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 novembre 2022 le delegazioni negoziali della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC e dei sindacati Unia e Syna hanno trovato un accordo dopo delle intense trattative. Fanno parte di questo risultato alcune semplificazioni nell'organizzazione dell'orario di lavoro e miglioramenti volti ad aumentare l'attrattività del settore. I salari effettivi verrebbero aumentati di 150 franchi e i salari minimi di 100 franchi a partire dal 1° gennaio 2023. Il nuovo Contratto nazionale mantello verrebbe stipulato per tre anni. L'esito dei negoziati deve ancora essere approvato dagli organi decisionali di entrambe le parti.  

L'ondata di proteste dei lavoratori edili nel quadro delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello ha raggiunto oggi, nella sua ultima tappa, la sede principale della Società svizzera degli impresari costruttori a Zurigo. Dal 17 ottobre, 15 000 lavoratori edili, di cui 1500 alla manifestazione di Zurigo, sono scesi in piazza in tutta la Svizzera per protestare contro le irragionevoli richieste degli impresari costruttori, che vogliono imporre giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Queste richieste sono un attacco alla salute e alla vita privata e familiare dei lavoratori edili. E gli edili si difendono organizzando giornate di protesta.

Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 7 novembre, i lavoratori edili hanno protestato nella Svizzera francese. In totale, oltre 7000 lavoratori edili hanno interrotto il lavoro e organizzato manifestazioni di protesta nelle cinque città di Delémont, Losanna, Ginevra, La-Chaux-de-Fonds e Friburgo. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori. 

Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 1° novembre, i cantieri della Svizzera nord-occidentale sono fermi. Più di 1000 operai edili hanno incrociato le braccia e si sono riuniti a Basilea per una manifestazione di protesta. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori.

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Maggiori informazioni Rifiuta Ok