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«Il mio lavoro merita di più!» – con questo slogan molte persone si sono riunite a Berna in autunno per la grande manifestazione sui salari. Una rivendicazione che non tutti i settori hanno visto soddisfatta. Sebbene le trattative di quest'anno abbiano consentito in alcuni ambiti di ridurre ulteriormente il divario retributivo, nel complesso i salari reali sono in calo dal 2021.

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Le parti contraenti del Contratto nazionale mantello (CNM) per il settore principale dell'edilizia hanno concordato, nelle trattative salariali di quest'anno per il 2025, un aumento salariale generale dell'1,4 percento. Inoltre, dato che nei prossimi anni la generazione dei baby boomer andrà in pensione, è stato necessario adottare misure per garantire il pensionamento a 60 anni. I contributi di finanziamento e le prestazioni sono stati leggermente adeguati, per consentire ai lavoratori edili di continuare a beneficiare di una rendita dignitosa. 

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Il ramo della posa di ponteggi in Svizzera è ben attrezzato per affrontare al meglio i prossimi anni: con un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) le parti sociali, ovvero i sindacati Syna e Unia da un lato e l'associazione padronale SISP dall'altro, puntano su condizioni di lavoro sostenibili e una concorrenza equa. Il nuovo CCL, in vigore dal 1° aprile 2025 e valido per quattro anni, apporterà progressi decisivi per le aziende e i dipendenti, con l'obiettivo di preparare il ramo alle sfide future e renderlo concorrenziale.

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Le trattative salariali condotte quest'anno tra le parti sociali Syna, Unia, OCST e SIC Svizzera da una parte e il rivenditore al dettaglio Coop dall'altra si sono concluse con un nulla di fatto. Coop non ha voluto concedere la piena compensazione del rincaro e si è opposta a una compensazione dei premi delle casse malati e a un aumento dei salari reali.

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Oltre 15'000 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta la Svizzera sono scesi in piazza a Berna scandendo lo slogan «Il mio lavoro merita di più!». Chiedono ai datori di lavoro consistenti aumenti salariali. Negli ultimi anni i salari reali sono diminuiti mentre i costi continuano ad aumentare: la rivendicazione dei sindacati è pertanto più necessaria che mai. La rivendicazione è chiara: le prossime trattative salariali dovranno garantire che i salari reali tornino ad aumentare nel 2025.

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