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Le trattative salariali con Fenaco sono nuovamente fallite. La proposta di un aumento della massa salariale del 2.04% (con una quota dell'1.2% a titolo generale) non basta a compensare la perdita di potere d'acquisto e la necessità di recupero degli ultimi anni. Dopo aver consultato le lavoratrici e i lavoratori, i sindacati Syna e Unia e le commissioni del personale respingono il risultato negoziale. Accolgono tuttavia con favore il cambiamento di paradigma in atto presso Fenaco, che è finalmente disposta a concedere di nuovo aumenti salariali a titolo generale.

La Società degli impresari costruttori (SSIC) è responsabile per l'unico nulla di fatto di questo autunno salariale! La direzione della SSIC aveva interrotto unilateralmente le trattative salariali con i sindacati, senza avanzare alcuna proposta. I delegati degli impresari costruttori hanno ora confermato l'atteggiamento intransigente dei vertici della loro società. Per gran parte dei lavoratori edili questa decisione si traduce in un'ulteriore riduzione dei salari reali. Al cospetto dell'attuale rincaro elevato, in termini reali gli edili guadagnano il 4% in meno rispetto al 2020.

Dopo intense trattative, le parti sociali si sono accordate su un nuovo contratto collettivo di lavoro per il prestito di personale per i prossimi quattro anni. Esso prevede salari minimi più alti (+3,2 % nel 2024) con una compensazione automatica dell'inflazione per i prossimi anni. Le parti sociali chiedono che il contratto collettivo di lavoro, rilevante nel contesto delle misure complementari, sia nuovamente dichiarato d'obbligatorietà generale dal Consiglio federale, affinché possa continuare a fornire un importante contributo alla tutela delle condizioni salariali e di lavoro in Svizzera.

Il Contratto collettivo di lavoro (CCL) dei negozi delle stazioni di servizio è stato per la prima volta rinegoziato dalle parti sociali. Dopo una lunga procedura per ottenere l'obbligatorietà generale, il CCL entrerà in vigore il 1° novembre 2023. Il nuovo CCL apporta miglioramenti in materia di salari minimi – anche in Ticino dove sono stati introdotti salari minimi obbligatori – in materia di pianificazione del lavoro, di conciliabilità tra vita privata e professionale e di sicurezza sul lavoro.

Nel mese di luglio, le parti sociali del settore alberghiero e della ristorazione hanno raggiunto un accordo sui salari minimi per il 2024, che saranno aumentati rispetto all'anno precedente, in linea con le previsioni di rincaro di settembre 2023, e di ulteriori 5 franchi al mese in termini reali per ogni livello di salario minimo. In base ai dati del SECO, ora disponibili, sono stati calcolati i salari minimi definitivi per il 2024. Le parti sociali hanno richiesto al Consiglio federale la proroga dell'obbligatorietà generale del CCNL sino a fine 2024. 

Le trattative salariali per il 2023 tra i partner sociali Syna e la Società svizzera degli impiegati del commercio con Lidl Svizzera si sono concluse positivamente. La massa salariale delle collaboratrici e dei collaboratori viene aumentata complessivamente del 2,5%. Allo stesso tempo, Lidl Svizzera alza in modo significativo i suoi salari minimi.

A partire dal 1° gennaio 2023 saranno apportate importanti modifiche al Contratto collettivo di lavoro (CCL) per il settore Prestito di personale. I salari minimi del CCL si applicano ora a tutti i rami professionali in cui il personale è assunto. Inoltre, i salari minimi aumenteranno a partire da gennaio 2023. Il Consiglio federale ha dichiarato l'estensione dell'Appendice 1, con undici nuovi CCL, come universalmente vincolante.

Dopo quasi tre anni di pandemia, anche quest'anno la situazione economica incerta e la crisi energetica avrebbero potuto compromettere le trattative salariali. I risultati sono stati per lo più inferiori alle aspettative, con un settore sanitario che si riconferma fanalino di coda. Particolarmente soddisfacenti, per contro, i risultati nell'industria dei laterizi, nel ramo delle pulizie e nella costruzione di binari.

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