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Presa di posizione Syna: vaccinazione anti Covid-19

La pandemia di Covid-19 ha innescato una crisi sanitaria di portata mondiale e ha causato milioni di morti e pesanti contraccolpi economici e sociali. In un contesto del genere, una lotta efficace e rapida contro la pandemia e le sue conseguenze è una priorità anche per il sindacato Syna. Tra le misure comprovate disponiamo ormai anche di un vaccino e in tutta la Svizzera sono in corso campagne di vaccinazione. Ma benché positiva, la vaccinazione solleva anche questioni e problematiche su cui Syna - il sindacato desidera prendere posizione.

Diritto della lavoratrici
  • La vaccinazione contro la Covid-19 è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e mira a proteggere la loro salute. Esortiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a farsi vaccinare. Ciò nondimeno, la Confederazione deve dare la priorità al personale sanitario negli ospedali e nelle case di cura, poiché nella situazione attuale le assenze in queste strutture dovute al coronavirus esercitano una pressione ancora maggiore su un sistema sanitario già fortemente provato. In questo caso, la vaccinazione protegge direttamente i dipendenti e, di riflesso, il sistema sanitario. In seguito sarà necessario vaccinare nelle professioni a contatto più stretto con i clienti (vendita, parrucchieri ecc.) e poi in tutte le altre professioni.
  • Un primo studio – non ancora pubblicato – indica che la vaccinazione riduce notevolmente anche la trasmissione del virus. Ma fino a quando ciò non sarà scientificamente confermato, il vaccino concorre in primo luogo a proteggere la persona vaccinata. La sua funzione primaria è quindi di proteggere le lavoratrici e i l
  • avoratori dalla malattia. Perciò, i datori di lavoro non possono né devono utilizzare la vaccinazione come argomento (di promozione degli affari) volto a sollevare i clienti dalla preoccupazione di un contagio.
Responsabilità dei datori di lavoro
  • Spetta ai datori di lavoro informare il proprio personale sulle comunicazioni delle autorità in merito alla Covid-19 e alle previste vaccinazioni e fornire spiegazioni adeguate. Le aziende si impegnano a dare la priorità del vaccino ai dipendenti particolarmente vulnerabili o esposti e ai residenti degli ospedali e delle case di cura e autorizzano la vaccinazione durante l'orario di lavoro. Indipendentemente dal vaccino, le aziende sono tenute a far rispettare rigorosamente le misure di protezione in vigore.
No alla vaccinazione obbligatoria!
  • Poiché, secondo lo stato attuale delle conoscenze scientifiche, serve unicamente a proteggere la salute propria dei dipendenti, la vaccinazione non può in alcun modo sostituire le misure di protezione volte ad evitare di contagiare altre persone. Allo stato attuale, qualsiasi obbligo di vaccinazione implicito o esplicito è quindi controproducente e, nella migliore delle ipotesi, una misura per influenzare positivamente il corso degli affari. I datori di lavoro non possono quindi emanare disposizioni che obbligano il personale a vaccinarsi facendo leva sul dovere di diligenza.
  • Le lavoratrici e i lavoratori non vaccinati non possono subire svantaggi di tipo legale, sociale o materiale, né sul luogo di lavoro né altrove.
  • L'informazione se una persona sia vaccinata o meno è riservata e il datore di lavoro non ha il diritto di richiederla.

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