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La protezione della salute dei dipendenti va migliorata

Travail.Suisse sostiene il Consiglio federale nei suoi sforzi per preservare l'esercizio del maggior numero possibile di settori dell'economia svizzera. Con l'ulteriore agevolazione del lavoro ridotto, le aziende sono esortate ad avvalersi di questo strumento ed evitare licenziamenti. Rimane, invece, ancora poco chiara la protezione della salute sul lavoro, che va ulteriormente precisata.
Il Consiglio federale ha riconosciuto alla popolazione un comportamento cautamente positivo riguardo alle severe norme sanitarie raccomandate dal Governo. Nel contempo prende atto che il mondo del lavoro non sempre riesce a rispettare queste regole. Pur appellandosi nuovamente al dovere di diligenza dei datori di lavoro, non vede alcuna responsabilità per controlli da parte della Confederazione. «Se le misure devono essere efficaci, occorrono assolutamente controlli dello Stato. Il Consiglio federale deve responsabilizzare i Cantoni a fare di più. In caso di inosservanza, le aziende e i cantieri devono essere chiusi», afferma il presidente di Travail.Suisse Adrian Wüthrich. La protezione della salute sul lavoro rimane quindi un aspetto critico. Il posto di lavoro e gli spostamenti connessi al lavoro racchiudono i rischi di contagio maggiori – e fra i dipendenti che devono ancora recarsi sul lavoro l'insicurezza è grande. Travail.Suisse continua ad esigere dai Cantoni e dalla SUVA che effettuino e intensifichino i controlli nelle aziende.

Misure accorte per il mercato del lavoro: la rapidità dei pagamenti come punto critico
La situazione attuale complica oltremodo la reintegrazione dei disoccupati nel mercato occupazionale. Travail.Suisse apprezza l'aggiunta di 120 indennità giornaliere supplementari ai termini quadro e le misure di sgravio per gli URC. Sostiene anche l'estensione da 3 a 6 mesi del periodo di accettazione del lavoro ridotto e l'abolizione del termine di attesa: «La questione decisiva è e rimane la rapidità con cui potrà essere corrisposta l'indennità di lavoro ridotto. A breve termine incombe, infatti, il rischio di lacune di reddito e di perdita di impieghi», afferma Wüthrich. Travail.Suisse riconosce anche gli enormi sforzi profusi dalle autorità cantonali per evadere rapidamente l'enorme mole di richieste.

Assicurare un limite al carico di lavoro del personale sanitario
Per i dipendenti della sanità, le disposizioni della legge sul lavoro riguardanti la durata del lavoro e i periodi di riposo sono state abrogate in virtù del diritto di necessità – e quindi senza coinvolgere le parti sociali. Per garantire l'approvvigionamento del Paese, anche nel settore dei trasporti la durata del lavoro può essere estesa. Questa situazione rischia di sovraccaricare le lavoratrici e i lavoratori compromettendo, in ultima analisi, il funzionamento dell'intero sistema. Il Consiglio federale è tenuto a ripristinare i limiti della durata del lavoro e quindi a salvaguardare la salute dei lavoratori coinvolti – nel concreto abrogando l'articolo 10a capoverso 5 dell'Ordinanza 2 COVID-19. Travail.Suisse rimane critico verso ogni peggioramento delle disposizioni della legge sul lavoro ed esige il coinvolgimento delle parti sociali anche nei casi di necessità.

Le organizzazioni aderenti di Travail.Suisse – sindacati e associazioni dei lavoratori – offrono il loro sostegno ai dipendenti direttamente interessati e restano in contatto con le organizzazioni di categoria e le aziende per trovare soluzioni a tutela della salute di tutti.

Informazioni
Adrian Wüthrich, presidenteTravail.Suisse

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