In primavera la commessa, il postino, l'assistente di cura e il personale di pulizia hanno ricevuto i nostri applausi, ma non basta: per loro chiediamo rimunerazioni migliori. Già: i salari possono e devono aumentare anche in tempi di coronavirus!
Victoria ha origini lettoni e lavora in un albergo di Morat. È felice di poter mantenere il lavoro nonostante la crisi e i pochi ospiti. Ma è preoccupata di ricevere solo l'80% dello stipendio a causa del lavoro ridotto.
Mario è giunto in Svizzera nel 2002. Dopo varie occupazioni nell'edilizia e nei trasporti, ora lavora in un'impresa di scalpellini. Negli ultimi 15 anni ha instaurato stretti rapporti con Syna – e ora collabora attivamente nel sindacato.
Egzona è arrivata in Svizzera dal Kosovo quando aveva 3 anni. Ha assolto un apprendistato come tecnologa alimentare e da allora lavora nel commercio al dettaglio – con esperienze buone e meno buone.
Razzismo sul luogo di lavoro? Purtroppo non è così raro. In un workshop i nostri segretari e segretarie regionali si sono chinati sulla questione per trovare il modo migliore di aiutare i soci afflitti da questo fenomeno.
Nel 2017, il sistema sanitario svizzero ha realizzato una cifra d'affari di 83 miliardi di franchi. Circa tre quarti dei costi sanitari sono sostenuti dalle economie private – un grave fardello per i nostri portafogli.
Nell'autunno 2018, Syna presentava le sue visioni e rivendicazioni per il lavoro del futuro. Il presidente Arno Kerst illustra con alcuni esempi ciò che abbiamo realizzato finora e le sfide che restano da affrontare.