A causa della pandemia, molti lavoratori e lavoratrici si trovano in gravi difficoltà economiche: a causa del lavoro ridotto sono costretti ad accettare un reddito inferiore o hanno addirittura perso il lavoro. Altri, invece, devono affrontare elevati carichi di lavoro e una crescente pressione sul posto di lavoro. Un rapido ritorno alla normalità è un primo passo per migliorare la situazione. Ma questo richiede la nostra solidarietà – anche in tema di vaccinazione.
All'Assemblea dei delegati ordinaria 2021, il centinaio di delegate e delegati presenti online ha eletto un nuovo membro del Comitato e ha approvato una risoluzione che chiede di migliorare finalmente i salari delle classi di reddito inferiori.
Silvia Kiener è un'impiegata del commercio al dettaglio 60enne. Con un divorzio alle spalle e dieci anni come madre e casalinga, doveva trovare assolutamente un'occupazione per mantenere se stessa e suo figlio. All'epoca ottenne un lavoro a tempo parziale in una panetteria. Da tredici anni, invece, lavora a tempo pieno nella vendita.
Nella sua ancor breve carriera professionale, Aurore Schulz ha già vissuto molte vicende diverse. Al termine dell'apprendistato di commercio, attraverso il settore del turismo è approdata all'industria alberghiera. Ciò di cui sente maggiormente la mancanza nel suo lavoro è la considerazione e la coesione.
Quando pensiamo alla classe lavoratrice, pensiamo subito a un operaio che aziona una macchina in una fabbrica. Già: è proprio qui che è iniziata la storia dei sindacati oltre due secoli fa! Da allora, il nostro movimento ha riscosso successi memorabili. Ma l'attuale mondo del lavoro ha assunto nuove forme e dobbiamo aggiornare la nostra immagine.
Karin Grossniklaus lavora nelle cure fin dai tempi della sua formazione professionale e non riesce ad immaginare di fare altro. Anche se vorrebbe vedere alcuni cambiamenti.
Vanessa Cabral non tollera qualsiasi ingiustizia. Se non lavora più come parrucchiera, non è perché la professione non le piaccia, bensì per le difficili condizioni d'impiego.
Teresa Bras è originaria del Portogallo e vive in Svizzera da sei anni. Il suo senso del dovere le è quasi costato la salute nel suo lavoro di governante. Ora la 55enne vuole incoraggiare altre donne a difendere i propri diritti.
Tredicesima mensilità, pause garantite, piano settimanale, salario sufficiente per vivere… Per molti lavoratori e lavoratrici del settore dei servizi non si tratta di ovvietà, ma di chimere. Sono le centinaia di migliaia di dipendenti, soprattutto donne, intrappolate*i nella precarietà del lavoro.