Stiamo attraversando la quinta grande ondata di coronavirus. La pandemia ci accompagna da ormai due anni ed è diventata quasi «normale», ma le sfide nella vita di tutti i giorni – soprattutto sul lavoro – sono tutt'altro che diminuite. Syna ha quindi lanciato un sondaggio fra le lavoratrici e i lavoratori; servirà a fornire loro un supporto ancora più mirato.
Claudia Stöckli lavora per Syna come segretaria centrale fin dal 2013. All'inizio dell'anno ha accettato una nuova sfida come membro del Comitato esecutivo. In questo breve ritratto ci parla della sua nuova attività e dei suoi obiettivi.
Syna sta attualmente conducendo un sondaggio su ampia scala riguardante il coronavirus. Dalle prime valutazioni emerge che sul posto di lavoro i piani di protezione non vengono rispettati a sufficienza. Syna esorta i datori di lavoro a non mostrarsi negligenti nel tutelare la salute dei loro dipendenti.
Le ultime settimane hanno fatto registrare nuovi picchi di contagi da coronavirus. Il crescente numero di infezioni sta causando un aumento delle assenze per isolamento o quarantena. Qual è l'impatto sulle lavoratrici e sui lavoratori? Un sondaggio lanciato oggi da Syna tenta di delineare i contorni di questa situazione.
Un anno dopo l'adozione del congedo di paternità in Svizzera, dobbiamo tracciare un bilancio negativo: molti datori di lavoro sono avari con il congedo di paternità. Così facendo, non solo ignorano i bisogni dei loro dipendenti, ma a lungo termine danneggiano pure i loro affari.
Mathias Regotz, membro di lunga data del Comitato esecutivo, ci lascia alla fine di ottobre. Nel contempo, diamo il benvenuto ad Anouk Zulauf come responsabile dei servizi Immigrati e 60+. Mathias e Anouk rispondono a tre domande sulla loro attività presso Syna.
Linda Rosenkranz è attualmente coinvolta nel sindacato Syna in ben tre modi: non solo lavora per la nostra organizzazione mantello Travail.Suisse, ma è anche socio Syna. E in entrambe le funzioni rappresenterà i nostri interessi alla sessione delle donne* di Berna.
Le molestie sessuali sul posto di lavoro sono ancora troppo frequenti. Nel corso della vita lavorativa, quasi il 50% delle donne e degli uomini subisce delle molestie. Ad essere colpite maggiormente sono le donne più giovani, con un passato di migrazione o impiegate in professioni dei servizi. I datori di lavoro devono comunicare chiaramente una posizione di tolleranza zero.