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Forti insieme – da 25 anni!

Circa un quarto di secolo fa si teneva a Bienne il congresso costituente del sindacato Syna. Per celebrare questo anniversario, nel 2023 ripercorreremo sull'ultima pagina della rivista questi 25 anni di sindacalismo – partendo dalla fondazione.

Syna entra in scena come un fulmine a ciel sereno, titolava il primo numero della rivista Syna. Il 12 settembre 1998, a Bienne le quattro federazioni FCOLE, fcom, USSL e SAG decidono di unire le forze e creano il sindacato Syna. Gli oltre 800 delegati approvano la fusione con una compatta maggioranza del 97%.

I motivi della fusione

Il mondo del lavoro e, con esso, le sfide che i sindacati sono chiamati ad affrontare sono in continua evoluzione, allora come oggi. Molti lavoratori e lavoratrici non trascorrono più l'intera vita professionale nello stesso ramo professionale o nella stessa regione. In quanto sindacato unificato attivo a livello nazionale in tutti i settori, il nuovo Syna risponde a questa nuova realtà del lavoro.

Non è soltanto il comportamento individuale dei dipendenti a cambiare; l'evoluzione del capitalismo finanziario modifica infatti il valore del fattore lavoro. «Un mondo che riduce ogni cosa al suo mero valore di mercato ha bisogno di un contrappeso. Syna oppone al potere degli azionisti il valore della giustizia», sostiene l'allora copresidente Hugo Fasel nel suo discorso inaugurale. Un contrappeso che a forze unite risulta maggiore e più influente.
Nuovo logo, nuovo nome, valori di sempre

Creare qualcosa di nuovo significa sempre abbandonare qualcosa di vecchio. La ricerca di una denominazione appropriata è uno dei compiti più impegnativi – e sfocia nella creazione ad hoc «Syna». Syna come abbreviazione della parola francese che indica il sindacato, «syndicat»; Syna come riferimento alla parola greca «syn», insieme; Syna come riferimento alle sinergie create dalla fusione delle quattro federazioni.

Il giovane Syna affonda le radici nell'etica sociale cristiana e in valori quali il bene comune, la solidarietà e la sussidiarietà. Il sindacato, aconfessionale e apolitico, è aperto a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Ciò si riflette anche nel nuovo nome, che non ha più l'aggiunta «cristiano».

Il sindacato è più donna

Ciò che colpisce è che la denominazione tedesca è femminile. «È giunto il momento di orientare viepiù il lavoro sindacale anche alle esigenze delle lavoratrici. Per decenni i sindacati si sono concentrati sui lavoratori uomini», dichiara l'allora segretario della regione Alto Vallese, Anton Zimmermann.

Il congresso costituente, il nuovo nome e il nuovo logo pongono la prima pietra di un'attività sindacale altamente proficua.

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