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Ristorazione: contratto prorogato con un fondo di amarezza

La buona notizia è che il contratto collettivo di lavoro per l'industria alberghiera e della ristorazione svizzera (CCNL) per il momento è salvo. La cattiva notizia: c'è ancora parecchio da fare sul fronte degli stipendi!

Il CCNL era sull'orlo del precipizio: le trattative per il nuovo contratto erano state interrotte l'estate scorsa, mettendo in forse l'estensione di questo importante contratto che tutela le condizioni di lavoro di oltre 200 000 dipendenti.
All'ultimo minuto le parti sociali hanno però raggiunto un accordo. Il CCNL sarà prorogato e rimarrà in vigore per almeno altri due anni. Nel contempo siamo riusciti ad ottenere un modesto aumento dei salari minimi dal 1° gennaio 2022.

Chieste nuove trattative

Ma Syna esige un ulteriore sforzo: il CCNL deve essere rinegoziato. La crisi del coronavirus ha fatto emergere con forza lacune nel contratto che vanno urgentemente colmate: lavoro su chiamata e turni irregolari combinati con bassi salari minimi sono una miscela pericolosa che favorisce condizioni di lavoro precarie. I salari del CCNL devono progredire, e di parecchio. A titolo di paragone, il personale di pulizia non qualificato guadagna circa 260 franchi in più al mese per una settimana di 42 ore rispetto al personale non qualificato del settore della ristorazione.

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