Con riserva della decisione definitiva del Consiglio federale in merito alla dichiarazione di forza obbligatoria del CCL per il periodo 2023–2025, i salari minimi del CCL per il ramo delle pulizie nella Romandia aumenteranno dal 1° gennaio prossimo per tutte le categorie professionali. L'aumento (tra 15 e 25 centesimi l'ora) è compreso tra lo 0,5 e il 2,3 per cento.
Con riserva della decisione definitiva del Consiglio federale in merito alla dichiarazione di forza obbligatoria del CCL a decorrere dal 2023, i salari minimi nel CCL nazionale per il mestiere di parrucchiere aumenteranno di 50 franchi mensili (600 franchi annui) al 1° gennaio prossimo.
La risoluzione immediata del contratto di lavoro interviene pesantemente nella vita della lavoratrice o del lavoratore, che da un giorno all'altro non ha più diritto alla retribuzione.
L'obbligo di mantenere la pace del lavoro è un elemento fondamentale del partenariato sociale. Attualmente è oggetto di discussione, soprattutto nel settore della costruzione. Ma cos'è, esattamente, la pace del lavoro?
Yunus Ruff ha una formazione come tecnico in automazione e nel 2022 ha vinto, insieme al compagno di squadra Silvan Wiedmer, i campionati mondiali delle professioni WorldSkills. In questo breve ritratto, Yunus spiega cosa ritiene importante sul posto di lavoro e il perché del suo impegno nella confederazione giovanile Jeunesse.Suisse.
Si sono concluse le trattative salariali per il 2023 che Coop ha condotto con la Società svizzera degli impiegati del commercio, Unia, Syna/OCST e l'Associazione degli impiegati Coop (AIC). Purtroppo non è stata raggiunta alcuna intesa poiché la maggioranza delle parti sociali ritiene insufficiente l'offerta salariale di Coop.
L'ondata di proteste dei lavoratori edili nel quadro delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello ha raggiunto oggi, nella sua ultima tappa, la sede principale della Società svizzera degli impresari costruttori a Zurigo. Dal 17 ottobre, 15 000 lavoratori edili, di cui 1500 alla manifestazione di Zurigo, sono scesi in piazza in tutta la Svizzera per protestare contro le irragionevoli richieste degli impresari costruttori, che vogliono imporre giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Queste richieste sono un attacco alla salute e alla vita privata e familiare dei lavoratori edili. E gli edili si difendono organizzando giornate di protesta.
Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 7 novembre, i lavoratori edili hanno protestato nella Svizzera francese. In totale, oltre 7000 lavoratori edili hanno interrotto il lavoro e organizzato manifestazioni di protesta nelle cinque città di Delémont, Losanna, Ginevra, La-Chaux-de-Fonds e Friburgo. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori.
Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 1° novembre, i cantieri della Svizzera nord-occidentale sono fermi. Più di 1000 operai edili hanno incrociato le braccia e si sono riuniti a Basilea per una manifestazione di protesta. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori.
La formazione di base Progresso per i collaboratori senza diploma professionale dell'azienda alberghiera-ristorazione non è mai stata così rilevante come ora in quanto, a fronte dell'attuale situazione di preoccupante carenza di personale specializzato, fornisce un importante contributo alla professionalizzazione e alla fidelizzazione al settore. Nel 2023, saranno quindi offerti più corsi che in passato.
Per anni l'economia si è mossa in un'unica direzione: crescita e valutazione. E poi, poco meno di tre anni fa, qualcuno iniziò a parlare di un virus in Cina. L'Europa non se ne preoccupava ancora, intenta com'era a festeggiare l'inizio del nuovo decennio. Ma sono bastate poche settimane per capire che il coronavirus avrebbe influenzato anche la vita in Svizzera. Per tutti si trattava di una situazione nuova che richiedeva nuove soluzioni. A conti fatti, la Svizzera ha affrontato piuttosto bene questa sfida e l'economia ha potuto beneficiare di un sostegno mirato. Nel marzo di quest'anno si è finalmente detto addio anche a green pass e mascherine e progressivamente sono cadute anche le restrizioni di viaggio – per buona pace dei vacanzieri.
I negoziati per il rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM) sono proseguiti con la quinta tornata di trattative. Nonostante la crescente pressione sui cantieri e un'estate eccezionalmente calda, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) chiede giornate lavorative ancora più lunghe, anche di 12 ore, e settimane di 58 ore.
Per le lavoratrici e i lavoratori, la crisi energetica significa soprattutto costi più elevati in tutti gli ambiti della vita e maggiore insicurezza del lavoro. La nostra organizzazione mantello Travail.Suisse propone diverse misure per preservare il potere d'acquisto e garantire gli impieghi.
Crescono le preoccupazioni di una possibile penuria di energia elettrica – e con esse i timori che a pagarne le conseguenze saranno le lavoratrici e i lavoratori. Non possiamo permetterlo, afferma il responsabile della politica degli interessi e dei ....
L'allarmante esodo di personale infermieristico richiede risposte urgenti o il nostro sistema sanitario rischia di collassare. Mentre le autorità federali e cantonali si rimpallano le responsabilità, Syna e i suoi partner agiscono e chiedono cinque misure urgenti. Perché il personale – e i pazienti – non possono aspettare ancora degli anni prima che venga attuata l'iniziativa sulle cure infermieristiche.