In lotta per la tredicesima mensilità
Di parrucchiere e parrucchieri non se ne vedono in piazza. Non manifestano. Non scioperano. Ma non per questo significa che siano soddisfatti delle loro condizioni di lavoro.
Molte lavoratrici e lavoratori impiegati nei saloni di parrucchiere hanno il timore di ribellarsi. Hanno poca autostima perché è stato loro inculcato che la loro professione non merita grande considerazione. Da tempo hanno perso la speranza di poter lavorare in condizioni migliori. Non stupisce quindi che durante le nostre visite nei saloni di parrucchiere ci sentiamo dire: «La tredicesima non arriverà mai; ormai sono anni che aspettiamo!»
Massiccia adesione alla petizione
Ecco perché, insieme ai suoi soci del ramo, Syna ha deciso di lanciare una petizione. Per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle misere condizioni di lavoro dei parrucchieri e delle parrucchiere. E, nel contempo, per dimostrare all'associazione dei datori di lavoro che per il futuro della professione è indispensabile ancorare la tredicesima mensilità nel contratto collettivo di lavoro. In appena qualche settimana abbiamo raccolto 5000 firme!
La mancanza di una tredicesima mensilità non solo è una dolorosa perdita di reddito, ma rappresenta anche simbolicamente ed emotivamente un'ingiustizia che i professionisti del settore sono costretti a subire. Quando delle giovani donne ci raccontano che senza il partner non potrebbero più campare e dovrebbero tornare a vivere con i genitori, decisamente qualcosa non torna.
Disposti a negoziare
Il 14 febbraio a Berna consegneremo all'associazione dei datori di lavoro tutte le firme raccolte. Siamo convinti che solo al tavolo delle trattative troveremo soluzioni in grado di accompagnare il settore verso un futuro proficuo. Ma questo richiede la volontà di entrambe le parti di avvicinarsi l'una all'altra e la disponibilità a scendere a compromessi.
