Attuare cinque misure immediate: lo hanno rivendicato oggi 700 addette e addetti alle cure con un'azione simbolica sulla Piazza federale a Berna. A un anno dall'approvazione dell'iniziativa sulle cure, più di 300 addetti del settore abbandonano ogni mese la professione. Questo accentua la crisi del sistema sanitario e così non è più possibile garantire una buona assistenza. Con l'azione del personale, ASI, Unia, VPOD e Syna rivolgono un appello a Confederazione, Cantoni e datori di lavoro affinché smettano di passarsi la patata bollente e agiscano senza indugi.
Le persone dipendono dalle cure e i curanti dipendono da buone condizioni di impiego. Sarebbe davvero così semplice! Ognuno di noi può trovarsi all'improvviso nella situazione di avere bisogno di assistenza e cure mediche e, ovviamente, vorrebbe che queste prestazioni fossero fornite da personale soddisfatto. Ecco perché occorrono buone condizioni di lavoro.
Per trent'anni, il nostro collega Arno Kerst si è impegnato a favore di Syna, le lavoratrici e i lavoratori con l'obiettivo dichiarato di tutelare sempre e con ogni azione gli interessi dei soci e dei dipendenti.
Negli ultimi quattro decenni non si è mai visto un deterioramento tanto rapido della situazione finanziaria delle famiglie svizzere come quest'anno. I salari reali si stanno contraendo come mai negli ultimi trentacinque anni, nonostante la crescita economica e la bassa disoccupazione. È tempo di concedere aumenti sostanziali a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
In passato, al termine della scuola dell'obbligo i giovani dovevano prendere una decisione definitiva sul loro futuro professionale e spesso trascorrevano l'intera vita attiva nella professione appresa, fino al pensionamento. Oggi le cose sono fortunatamente cambiate: a prescindere dalla scelta operata a 15 anni, è sempre possibile riorientarsi nel corso della carriera scolastica o professionale e perfezionarsi vita natural durante.
Con riserva della decisione definitiva del Consiglio federale in merito alla dichiarazione di forza obbligatoria del CCL per il periodo 2023–2025, i salari minimi del CCL per il ramo delle pulizie nella Romandia aumenteranno dal 1° gennaio prossimo per tutte le categorie professionali. L'aumento (tra 15 e 25 centesimi l'ora) è compreso tra lo 0,5 e il 2,3 per cento.
Con riserva della decisione definitiva del Consiglio federale in merito alla dichiarazione di forza obbligatoria del CCL a decorrere dal 2023, i salari minimi nel CCL nazionale per il mestiere di parrucchiere aumenteranno di 50 franchi mensili (600 franchi annui) al 1° gennaio prossimo.
La risoluzione immediata del contratto di lavoro interviene pesantemente nella vita della lavoratrice o del lavoratore, che da un giorno all'altro non ha più diritto alla retribuzione.
L'obbligo di mantenere la pace del lavoro è un elemento fondamentale del partenariato sociale. Attualmente è oggetto di discussione, soprattutto nel settore della costruzione. Ma cos'è, esattamente, la pace del lavoro?
Yunus Ruff ha una formazione come tecnico in automazione e nel 2022 ha vinto, insieme al compagno di squadra Silvan Wiedmer, i campionati mondiali delle professioni WorldSkills. In questo breve ritratto, Yunus spiega cosa ritiene importante sul posto di lavoro e il perché del suo impegno nella confederazione giovanile Jeunesse.Suisse.
Si sono concluse le trattative salariali per il 2023 che Coop ha condotto con la Società svizzera degli impiegati del commercio, Unia, Syna/OCST e l'Associazione degli impiegati Coop (AIC). Purtroppo non è stata raggiunta alcuna intesa poiché la maggioranza delle parti sociali ritiene insufficiente l'offerta salariale di Coop.
L'ondata di proteste dei lavoratori edili nel quadro delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello ha raggiunto oggi, nella sua ultima tappa, la sede principale della Società svizzera degli impresari costruttori a Zurigo. Dal 17 ottobre, 15 000 lavoratori edili, di cui 1500 alla manifestazione di Zurigo, sono scesi in piazza in tutta la Svizzera per protestare contro le irragionevoli richieste degli impresari costruttori, che vogliono imporre giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Queste richieste sono un attacco alla salute e alla vita privata e familiare dei lavoratori edili. E gli edili si difendono organizzando giornate di protesta.
Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 7 novembre, i lavoratori edili hanno protestato nella Svizzera francese. In totale, oltre 7000 lavoratori edili hanno interrotto il lavoro e organizzato manifestazioni di protesta nelle cinque città di Delémont, Losanna, Ginevra, La-Chaux-de-Fonds e Friburgo. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori.
Continuano le proteste a livello nazionale dei lavoratori edili nell'ambito della rinegoziazione del Contratto nazionale mantello (CNM). Oggi, 1° novembre, i cantieri della Svizzera nord-occidentale sono fermi. Più di 1000 operai edili hanno incrociato le braccia e si sono riuniti a Basilea per una manifestazione di protesta. Si stanno difendendo dalle richieste assurde degli impresari costruttori che vogliono giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Gli edili non sono disposti a pagare con la propria salute e la propria vita privata per le colpe degli impresari costruttori.