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In passato, al termine della scuola dell'obbligo i giovani dovevano prendere una decisione definitiva sul loro futuro professionale e spesso trascorrevano l'intera vita attiva nella professione appresa, fino al pensionamento. Oggi le cose sono fortunatamente cambiate: a prescindere dalla scelta operata a 15 anni, è sempre possibile riorientarsi nel corso della carriera scolastica o professionale e perfezionarsi vita natural durante. 

L'allarmante esodo di personale infermieristico richiede risposte urgenti o il nostro sistema sanitario rischia di collassare. Mentre le autorità federali e cantonali si rimpallano le responsabilità, Syna e i suoi partner agiscono e chiedono cinque misure urgenti. Perché il personale – e i pazienti – non possono aspettare ancora degli anni prima che venga attuata l'iniziativa sulle cure infermieristiche.

Nonostante l'approvazione dell'iniziativa sulle cure, ogni mese più di 300 curanti lasciano la professione. Questo non fa che acuire la crisi della fornitura delle cure nel sistema sanitario, con il rischio che a lungo andare non si riesca più a garantire un'assistenza di qualità. ASI, Unia, VPOD e Syna chiedono pertanto l'attuazione di cinque misure immediate per fermare gli abbandoni della professione. Il 26 novembre, un anno dopo l'approvazione dell'iniziativa sulle cure, i curanti si incontreranno sulla Piazza federale per lanciare un nuovo grido d'allarme.

Per riformare il pilastro sociale più importante della Svizzera, la Confederazione ha elaborato due soluzioni: innalzare dello 0,4% l'imposta sul valore aggiunto e, parallelamente, innalzare di un anno l'età di pensionamento delle donne. A primo acchito non sembrerebbe un gran che – ma entrambi gli approcci verrebbero implementati a scapito dei target sbagliati.

Lavorare più a lungo in estate sotto il solleone? Deregolamentare gli orari di lavoro affinché gli impresari costruttori possano dettare liberamente e con breve preavviso quando si deve lavorare? Noi non ci stiamo! Alla colorata e rumorosa manifestazione di protesta di Zurigo, 15'000 operai edili hanno inviato un segnale chiarissimo.

Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente: alcune professioni scompaiono, altre emergono, le tecniche di lavoro mutano, il che rende la formazione continua sempre più importante. Ma le lavoratrici e i lavoratori non vanno abbandonati a se stessi: l'apprendimento permanente è una responsabilità che va assunta dall'intera società. Al momento, gli ostacoli per i lavoratori sono eccessivi e il sostegno dei datori di lavoro e dello Stato esiguo: un'offensiva formativa è quindi urgente.

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