Durante un'intera settimana le operatrici e gli operatori sanitari di tutta la Svizzera sono scesi in piazza per chiedere qualcosa che dovrebbe essere scontato: salari dignitosi, rispetto del diritto del lavoro e riconoscenza autentica.
Il 27 settembre l'elettorato svizzero ha espresso un chiaro SÌ a due settimane di congedo di paternità. Si tratta di un passo importante al quale si è giunti grazie, in particolare, all'iniziativa popolare per quattro settimane di congedo di paternità alla quale il sindacato Syna aveva contribuito raccogliendo la maggior parte delle firme.»
Da dieci anni Rosa Lídia Morais è coordinatrice locale in Brasile per l'organizzazione umanitaria del sindacato Syna «Brücke Le pont».
Syna sostiene l'iniziativa per multinazionali responsabili: poiché noi lavoratrici e lavoratori vogliamo che le aziende svizzere siano ritenute responsabili delle violazioni dei diritti umani e dei danni ambientali causati anche all'estero.
L'elettorato svizzero ha deciso: dal 2021 i neo papà beneficeranno di 2 settimane di congedo di paternità. Si tratta di un passo importante al quale si è giunti grazie in particolare all'iniziativa popolare per quattro settimane di congedo di paternità alla quale il sindacato Syna aveva contribuito raccogliendo la maggior parte delle firme.
Il 27 settembre il popolo svizzero voterà sull'iniziativa dell'UDC contro gli Accordi bilaterali. L'alleanza dei contrari all'iniziativa è tanto ampia quanto le argomentazioni contro di essa. I suoi membri hanno deciso di intraprendere un'insolita azione comune: si sono riuniti oggi in quattro luoghi dove l'apertura e la permeabilità della Svizzera sono visibili e tangibili. L'azione è un chiaro segnale per far capire alla popolazione del nostro paese di mobilitarsi per un «NO» a questa iniziativa, che isolerebbe la Svizzera dal resto dell'Europa - con tutte le conseguenze negative che ne deriverebbero.
Invece di tutelare i nostri salari e le nostre condizioni di lavoro, l'iniziativa per la limitazione porta soprattutto insicurezza e una minore protezione. Pertanto, il 27 settembre occorre un chiaro NO alle urne.
Invece di tutelare i nostri salari e le nostre condizioni di lavoro, l'iniziativa per la limitazione porta soprattutto insicurezza e una minore protezione. Pertanto, il 27 settembre occorre un chiaro NO alle urne.