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Con una quota femminile inferiore al 10%, negli organi direttivi delle aziende svizzere ancora oggi le donne sono fortemente sottorappresentate! Syna e Travail.Suisse chiedono che siano adottate finalmente misure efficaci per far fronte a questa ineguaglianza tra i sessi negli organi di direzione.

Che i rifugiati debbano poter lavorare, è indiscusso. Un gruppo di lavoro nazionale composto da parti sociali e autorità cantonali dovrebbe formulare raccomandazioni sulle condizioni di lavoro, ma Syna si oppone a una concezione stridente di retribuzione.

Ad intervalli regolari l'elettorato svizzero deve fare i conti con iniziative ostili agli stranieri e anti-immigrazione. Anche il 25 novembre prossimo il popolo sarà chiamato a votare sulla cosiddetta iniziativa «per l'autodeterminazione». Una definizione concettualmente edulcorata, giacché non si tratta né di «giudici stranieri», né di «autodeterminazione», ma piuttosto di «autolimitazione» – anche per le lavoratrici e i lavoratori!

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