Con una quota femminile inferiore al 10%, negli organi direttivi delle aziende svizzere ancora oggi le donne sono fortemente sottorappresentate! Syna e Travail.Suisse chiedono che siano adottate finalmente misure efficaci per far fronte a questa ineguaglianza tra i sessi negli organi di direzione.
Il 14 giugno 2019 le donne* scenderanno in piazza. Di motivi ce ne sono parecchi, sia per le donne* che per gli uomini*!
Che i rifugiati debbano poter lavorare, è indiscusso. Un gruppo di lavoro nazionale composto da parti sociali e autorità cantonali dovrebbe formulare raccomandazioni sulle condizioni di lavoro, ma Syna si oppone a una concezione stridente di retribuzione.
Shewit ha dovuto affrontare molti ostacoli nella vita. Ha dovuto anche imparare a difendersi. Come donna, apprezza di poter esprimere la propria opinione e sa che in materia di parità la Svizzera può fare altri passi avanti.
Dai dati più recenti dello studio dell'UST «Convivenza in Svizzera» emerge che le migranti e i migranti sono i più esposti a discriminazioni sul luogo di lavoro, dove difficilmente riescono a difendersi…
Ad intervalli regolari l'elettorato svizzero deve fare i conti con iniziative ostili agli stranieri e anti-immigrazione. Anche il 25 novembre prossimo il popolo sarà chiamato a votare sulla cosiddetta iniziativa «per l'autodeterminazione». Una definizione concettualmente edulcorata, giacché non si tratta né di «giudici stranieri», né di «autodeterminazione», ma piuttosto di «autolimitazione» – anche per le lavoratrici e i lavoratori!
Professioni sostituite dalla digitalizzazione, giornate di lavoro di 12 ore, raggiungibilità 24/7 – il sesto Congresso del sindacato Syna tematizza le trasformazioni attualmente in atto nel mondo del lavoro. Syna si prodiga affinché tutti, anche le lavoratrici e i lavoratori, possano beneficiare delle opportunità offerte dalla digitalizzazione.
Spesso non siamo consapevoli del fatto che il traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sul lavoro esiste anche in Svizzera.
I sindacati assumono le loro responsabilità per il partenariato sociale. Proprio per questo si rifiutano di entrare nel merito di uno smantellamento della protezione dei salari in Svizzera. Arno Kerst, presidente Syna, commenta gli attuali sviluppi sul fronte delle misure collaterali.