La recente decisione del governo statunitense del presidente Trump di imporre dazi doganali del 39% su importanti prodotti svizzeri di esportazione rappresenta un attacco diretto alla piazza economica elvetica. Ad essere particolarmente colpiti sono l'industria metalmeccanica ed elettrica (industria MEM), l'industria orologiera e alcuni settori dell'industria chimica e farmaceutica. Decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio, soprattutto in regioni orientate all'esportazione come il Giura, l'Argovia, la Svizzera orientale o il Ticino.
Che la raccolta abbia inizio! Il 2 aprile, insieme alla nostra associazione mantello Travail.Suisse e a un'ampia alleanza abbiamo lanciato l'iniziativa per un congedo familiare. È nostra ferma intenzione fare il possibile per ottenere un nuovo successo nel settore della sicurezza sociale.
La nascita di un figlio è un'esperienza straordinaria. In questa fase della vita, la mamma e il papà dovrebbero poter essere entrambi presenti per il loro bimbo – non solo per qualche giorno, ma in misura sufficiente ed equanime. È esattamente ciò che propone l'iniziativa per un congedo familiare. Il fatto che già quattro Cantoni richiedano un congedo parentale a livello nazionale dimostra che è un'esigenza sentita in tutta la Svizzera. I genitori devono potersi sostenere a vicenda, soprattutto nel delicato periodo successivo alla nascita.
L'Unione europea è il principale partner commerciale della Svizzera. Il 20 dicembre 2024 il Consiglio federale ha reso noto di aver raggiunto un accordo con l'UE sulle modifiche agli accordi bilaterali. Un bel passo avanti, ma la svolta definitiva deve ancora avvenire.
Un quarto delle persone che vivono in Svizzera non ha il passaporto rossocrociato. Molte di loro vivono qui da anni o addirittura decenni. Lavorano, pagano le tasse, crescono i figli: di fatto, sono parte integrante della società da molto tempo, eppure restano giuridicamente escluse. Ci sono molti ostacoli alla naturalizzazione; la procedura è complessa e spesso confusa.
Il 2 aprile 2025 Syna lancia, insieme a un'ampia alleanza, l'iniziativa per un congedo familiare che chiede l'introduzione di un congedo parentale di 36 settimane, ossia 18 settimane non trasferibili per ciascun genitore, in sostituzione degli attuali congedi di maternità e di paternità.
Per molto tempo non ha svolto praticamente alcun ruolo in Svizzera, ma ora è sulla bocca di tutti: la politica industriale. Quale futuro attende l'industria in Svizzera? E qual è la posizione di Syna a tale proposto? A colloquio con Nora Picchi, responsabile della politica sindacale, e Johann Tscherrig, presidente della Direzione Syna.
Il mondo del lavoro è in costante evoluzione. Nell'intervista Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse, spiega quali opportunità e sfide comporta la crescente flessibilizzazione degli orari di lavoro e quali modelli di lavoro potrebbero acquisire maggiore importanza in avvenire.
In Svizzera le persone professionalmente attive sono sempre più stanche e nervose. Crescono inoltre le evidenze che correlano le malattie psichiche allo stress e allo sfinimento da lavoro. Eppure, i dibattiti politici ignorano troppo spesso gli effetti delle condizioni di lavoro sui costi sanitari e sulla carenza di personale qualificato.